L’ex CT della nazionale Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sulla lotta scudetto dopo le prime 21 giornate di campionato facendo un parallelo tra Napoli e Juventus:
Le differenze tra i club.
“Il Napoli e la Juventus hanno fatto il vuoto, solo la Lazio pur se molto distante potrebbe creare loro qualche problema. Le due pretendenti allo scudetto sono assai diverse, da una parte la Juventus di Andrea Agnelli, Marotta e Allegri, un club storico, poderoso, competente, ricco, plurivittorioso. Dall’altra il Napoli che vanta pochi allori, con De Laurentiis, impegnato giustamente a fare quadrare i conti, che si affida al gioco di Sarri e all’entusiasmo dei propri giocatori. A livello economico e di esperienza non ci sarebbe storia”.
Gli allenatori.
“Assai diversi anche Allegri e Sarri: Uno magistrale interprete del nostro calcio, l’altro con la vocazione del calcio totale. Entrambi interpretano al meglio le direttive societarie: quella juventina pragmatica, che chiede al proprio allenatore di «vincere» e non considera così importanti spettacolo ed emozioni. Dall’altra parte il Napoli che può sperare di superare il forte avversario solo attraverso i valori e un impegno esemplare dei propri atleti.
Allegri punta molto sul tatticismo, sul singolo e sulla prudenza un cultore di altissimo livello del calcio italiano. Maneggia con sapienza l’essenza dei propri calciatori così come gli acquisti e le cessioni. Un vincente che non tradisce la nostra ortodossia: prima difendersi e poi colpire.
Maurizio(Sarri nd.r.) ha pochi successi in bacheca, le sue vittorie sono le emozioni e lo spettacolo che i suoi ragazzi elargiscono a piene mani. Il suo calcio è uno show che gratifica i propri interpreti, dandogli sicurezze che la propria ridotta esperienza non potrebbe consentire. Nessuno si scordi come erano due anni fa i vari Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Allan, Hamsik e Insigne che non deve avere atteggiamenti negativi per la squadra e per la sua immagine.
Le rose delle due squadre.
“La comparazione tra giocatori juventini e i napoletani non darebbe possibilità agli uomini di Sarri, ma per la fortuna di questi ultimi il calcio non è solo la somma dei valori individuali. La Juve può contare su tanti top player e ha specialisti in ogni ambito. Il Napoli ha ragazzi che in questi due anni hanno compiuto progressi enormi ma oggi sono buoni e ottimi calciatori, non top player. Gli azzurri possono opporre all’armata juventina la propria freschezza, il coraggio e l’idea di un gioco illuminante che emoziona”.
Conclusione.
“La favorita non può che essere la Juve, ma il Napoli deve crederci. Diceva Paulo Coelho: realizzare un sogno rende la vita interessante”.
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