E’ stata la festa della nostra meglio gioventù, con l’amichevole al Simonetta Lamberti tra gli under 19 di Italia e Portogallo seguita da più di 3.000 spettatori (tantissimi allenatori e osservatori), e con i ragazzini delle scuole calcio di mezza Campania accovacciati a bordo campo. E’ stata la festa di Cava dei Tirreni, che ha abbracciato per la quarta volta una Nazionale italiana (l’ultima 13 anni fa, Italia-Danimarca under 21) ed ha proposto la sua storia secolare con gli sbandieratori ad allietare l’intervallo. E’ stata una festa. Con i ragazzi di Chicco Evani che hanno vinto per 2-0 (a segno nella ripresa Frediani e Rozzi), e con i Primavera del Napoli comunque protagonisti: molto bene il terzino Emanuele Allegra; tenuto in caldo l’altro difensore Giuseppe Nicolao (pochi minuti per lui, avrà spazio domani nella sfida-bis ai lusitani al Giraud di Torre Annunziata); così così Roberto Insigne, acclamatissimo prima e durante il match ma ai margini del gioco come esterno di centrocampo nell’inedito 4-4-2. Ma avrà tempo e modo. Soprattutto adesso che, insieme al fratello Lorenzo, ha ricevuto l’investitura da uno dei guru del calcio italiano: Arrigo Sacchi, coordinatore tecnico della Nazionali giovanili, in tribuna ieri a Cava. Sacchi, i fratelli Insigne sembrano dei predestinati: giovani ma già con personalità e grandissimi colpi? «Sono entrambi bravissimi. Mi sbilancio: il più grande è davvero un giocatore straordinario, ma anche Roberto è decisamente sulla strada giusta». Si possono scomodare calciatori importanti per trovare delle analogie? «E’ un giochino pericoloso. No, evitiamo paragoni, piuttosto diamo tempo a questi ragazzi di crescere e poter dimostrare compiutamente il loro valore».Per Mazzarri, ad esempio: Pandev o Insigne? «Non entro nel merito, l’allenatore del Napoli al momento giusto saprà prendere la decisione migliore»
Fonte: Dino Manganiello per “Il Corriere del Mezzogiorno”
La Redazione
C.T.
