Persone che prendono il sole, altre che fanno il bagno, altre ancora che si godono il pranzo al ristorante sul lungomare. Questa è la scena di un sabato assolato in piena seconda ondata da Coronavirus a Napoli. Locali pieni, traffico intenso, passeggiate in mascherina su un lungomare rimasto aperto, secondo la chiara direttiva del sindaco De Magistris. Una decisione che va in direzione esattamente opposta all’invito fatto giorni fa dal presidente di Regione Vincenzo De Luca a tutti i sindaci, esortandoli a tenere chiuse nel fine settimana sia le aree del lungomare sia quelle dei centri storici.
Uno scontro continuo che sembra non trovare punti di svolta: «Sono un uomo delle istituzioni da trent’anni ma con De Luca è impossibile avere un dialogo» si è lamentato De Magistris. Nonostante le decisioni poco restrittive riguardanti le zone della città più a rischio assembramento, il sindaco di Napoli continua a dichiarare «molto grave» la situazione dei contagi, esponendo ancora non pochi dubbi sulla decisione del governo di inserire la Campania tra le zone gialle del Paese, e quindi quelle considerate a minor rischio.
A fare eco al sindaco anche il direttore generale del Cotugno di Napoli, il professor Maurizio Di Mauro: «Vi prego, fate tutti un lockdown personale» ha detto il direttore, da poco tornato negativo dopo aver contratto anche lui il virus. «Il personale sta facendo sforzi sovraumani, ma siamo al limite».
Nel frattempo, il presidente Vincenzo De Luca torna a parlare della questione dei congedi parentali a favore delle mamme «impegnate nella cura dei bambini per la chiusura delle scuole, in didattica a distanza». Nella riunione della mattinata che ha visto il governo incontrarsi di nuovo con i rappresentanti delle Regioni il tema è stato affrontato dal direttivo nei termini di un sostegno economico da fornire solo alle cosiddette “zone rosse”.
Una prerogativa di cui la Campania, inserita nella zona gialla, non entrerebbe dunque a far parte. Il presidente De Luca, che negli ultimi giorni ha chiesto al governo anche tutele per le lavoratrici dipendenti e quelle autonome attraverso «il bonus baby-sitter», ha definito la regola del governo sul congedo parentale come «presa di posizione francamente inaccettabile».
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