Il calciomercato è sempre vivo, pronto a regalare colpi su colpi e trattative milionarie da qui fino all’apertura ufficiale della sessione invernale di gennaio. Ovviamente anche il Napoli sarà protagonista, con un budget di circa 50 milioni di euro come dichiarato da Aurelio De Laurentiis. Budget che potrebbe essere rimpolpato anche dalla cessione di Edu Vargas in Sudamerica. Ecco l’intervista:
Si è fatto il nome di Alex Telles, l’esterno sinistro del Gremio, per il Napoli. Da esperto di mercato brasiliano qual è, che giudizio da al giocatore? Crede che possa essere già da Napoli oppure no?
“Alex Telles è un ottimo giocatore e farebbe bene, con il dovuto tempo di adattamento, in ogni squadra. Però credo che il Napoli abbia già chiuso per Antonelli e forse il nome di Telles rientrava nel discorso Edu Vargas, che credo sia ormai più orientato verso il Santos piuttosto che verso il Gremio. Nel calcio però non c’è certezza di nulla, quindi…. occhio!”
Un altro obiettivo è Dedè del Cruzeiro, certamente più esperto degli altri nomi fatti per il Napoli. Come ci presenta il giocatore? Può essere il rinforzo giusto per il ‘contesto’ Napoli o rischia di essere un acquisto strapagato (d’altronde è l’anno del Mondiale e i club sono restii a vendere)..
“Dedè è un giocatore molto esplosivo e reattivo, però sin da quando era al Vasco incappava in cali di concentrazione ed errori banali in fase difensiva. Al Cruzeiro è maturato molto, ma una possibile trattativa dipende da quanti soldi chiede il Cruzeiro e gli investitori che ne detengono parte dei diritti economici. Se costa come un ‘top player’ allora non ne vale la pena, se lo si paga come un ‘apprendista top player’ allora rischierei il suo acquisto. Il rapporto tra prezzo e qualità è importante, però ho l’impressione che la richiesta sia di molto superiore al reale valore del giocatore che è comunque un buon difensore, certamente migliore di quello che era al Vasco”
Tempo fa affermò in un intervento radiofonico dichiarò che Vargas “non sa nè leggere nè scrivere“: come nacque quell’affermazione, ci chiarisce meglio una frase come questa che, nell’ambiente Napoli, passò sotto traccia?
“In Cile chi fa calcio professionistico oggi è al 99% gente poco evoluta culturalmente. In quel paese c’è anche un torneo universitario, eccellente dal punto di vista della qualità, ma quei giocatori non si mescolano con quelli del campionato professionistico preferendo fare fortuna diversamente nella vita e nella scala sociale. Vargas appartiene alla prima categoria e in quella categoria è probabilmente al primo scalino. E’ un ottimo giocatore ma gli mancano le basi, quando è arrivato a Napoli non aveva la forma mentis per capire dove stava e come starci. Penso ci siamo capiti“.
Viste le prestazioni offerte con la maglia del Gremio, quale può essere il futuro dello stesso Vargas? Dargli un’altra chance con la maglia azzurra (in un contesto ed un ruolo completamente diverso) oppure cederlo e cercare di rientrare della cifra spesa per acquistarlo? Quanto vale al momento il giocatore?
“Il Napoli può stare tranquillo: Vargas non si è deprezzato e con calma potrà piazzarlo altrove. Tra Santos, San Paolo e Gremio riuscirà a trovare una buona sistemazione per il giocatore anche se ci sarà da tribolare, per quanto riguarda i soldi, sul quantum e sulle rateizzazioni dei pagamenti”
Il Brasile da sempre è una fucina di giovani talenti, e specialmente nell’anno del Mondiale è sotto la lente di ingrandimento: c’è qualche giovane verdeoro che potrebbe diventare il nuovo ‘crack’ tra quelli non ancora ‘pubblicizzati’?
“I consigli di mercato solo in camera caritatis….. mai pubblicamente”
Un nome di cui si mormora tanto, invece, è Abner del Coritiba: che tipo di giocatore è?
“Abner è un giovane terzino sinistro di talento, anche se un anno fa però era meglio di adesso e non lo dico perché adesso è infortunato. Mi aveva colpito, direi affascinato un anno e qualche mese fa dopo averlo visto tra i giovani del Coritiba: non è migliorato, anzi è regredito. Questo l’unico dubbio su di lui, a volte questi giovani si perdono ma spero per lui che ritrovi la via della crescita presto. Se matura nel modo allora può arrivare anche alla Selecao”
Nell’estate del 1998 portò in Italia Hidetoshi Nakata, inaugurando un nuovo ‘mondo’ calcistico come l’Asia. Come nacque la trattativa per portarlo a Perugia? Si aspettava l’esplosione del calciatori ad alti livelli?
“La trattativa nacque casualmente, ma abbiamo saputo trattare bene il giocatore e strapparlo ad una concorrente importante come il Chelsea. Soprattutto abbiamo saputo gestirlo…. Non è un caso che il meglio di sè come calciatore e come uomo-immagine Hide lo abbia dato a Perugia. Che Nakata facesse dieci gol in un anno e facesse così bene credo lo sapesse solo il Padreterno. Io ero certo che fosse un buon giocatore e che avesse anche la personalità per giocare in serie A, ma che poi esplodesse in modo così incredibile e convincente no, neanche lo speravo ed immaginavo”
In Germania si stanno mettendo in mostra tanti giapponesi negli ultimi anni (Kagawa, Hasebe e Uchida per dirne tre): in J-League c’è qualche talento che ‘vale’ la Serie A? Ad esempio Kakitani…
“In Giappone ci sono tanti buoni giocatori, non faccio nomi, ma giocano in un calcio tatticamente non evoluto e quindi prima di poter approdare ad una grande devono certamente fare un po’ di gavetta con una piccola o al massimo media squadra di A”
Qual è l’affare che avrebbe voluto chiudere con il Napoli e che non è mai andato a buon fine?
“Uno in particolare: Podolski! Ne abbiamo parlato con il Napoli, c’era l’interesse per acquistarlo poi la trattativa non è mai decollata per la solita “storia” dei diritti di immagine perchè Podolski guadagna molto, molto più del suo ingaggio, come testimonial pubblicitario dell’Adidas”
Fonte: CalcioNapoli24.
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