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Sabatini: “Il Napoli di Spalletti può vincere lo scudetto, ne sarei felice”

Il direttore sportivo Walter Sabatini ha rilasciato un’intervista a Mediagol.it.

BINOMIO SABATINI-MOURINHO
“Binomio tecnico dirigenziale Mourinho-Sabatini, come sarebbe stato? Suggestivo direi e anche improponibile perché nessuno pensa a me alla Roma, sarebbe anche strategicamente sbagliato perché Mourinho da profilo accentratore non ha bisogno di un direttore sportivo come me”.

CESSIONI INTER
“Le cessioni di Hakimi e Lukaku da parte dell’Inter? I manager che lavorano sono riusciti a produrre plusvalenze reali e non fittizie, l’Inter si è trovata in un momento in cui ha avuto la necessità di realizzare queste plusvalenze e quindi credo fossero mosse imprescindibili, i ragazzi sono comunque stati sostituiti degnamente e spero che i nerazzurri possano avere una buona dose di fortuna come quella che servirà al Palermo da qui agli anni a venire. Il mio futuro? Tornerà presto in sella sul piano dirigenziale, in Italia e prestissimo”.

TACOPINA
“Tacopina mi ha definito il migliore direttore sportivo del mondo? Joe ha buon gusto (ride ndr). Il suo interessamento per Palermo e Catania poi non concretizzatosi? Le cose che non si realizzano, evidentemente, non possono essere considerate occasioni perse perché quello che bisogna valutare è quello che c’è e non quello che sarebbe potuto essere; ci vuole realismo e concretezza nel calcio e nella vita in generale”.

LOTTA SCUDETTO NAPOLI-MILAN
“Napoli e Milan principali candidate allo scudetto? Penso che il Napoli vincerà lo Scudetto anche se a Milano ho tanti amici, sono certo che gli azzurri possano vincere con Luciano alla guida questo titolo. Ne sarei davvero felice, lo sarei anche se potessero farlo Maldini e Massara a Milano con Pioli che è anche passato da Palermo. In rosanero non è stato molto fortunato, ma poi ha avuto la competenza, il raziocinio e la capacità di costruirsi una carriera importante  Sono in grande crisi di coscienza per quanto riguarda la mia previsione sulla squadra vincitrice del titolo: dal punto di vista sportivo dico Napoli, il cuore mi farebbe rimettere in gioco tutto. Credo però che vinca il Napoli dall’alto della grandissima genialità di Spalletti nel gestire una squadra e le risorse che ha a disposizione. Il peso specifico del ruolo di direttore sportivo nel calcio moderno? La figura del ds in senso stretto sta quasi sparendo, le società che si fidano quasi esclusivamente del comparto scouting dimenticando che il direttore non è solo chi individua e compra i giocatori ma anche chi gestisce quotidianamente dinamiche ed umori del gruppo, allenatore compreso. Darei l’importanza che merita alla specificità di questo ruolo, non alle persone in sé che lo interpretano ma proprio alla figura professionale che ritengo essere fondamentale nell’economia della vita di un club”.
RIMPIANTO LUCCA – BOLOGNA
“Lucca? Avevo parlato con Rinaldo Sagramola del Palermo che mi aveva generosamente proposto il calciatore quando ero in carica a Bologna, io lo misi in contatto con Fenucci  l’amministratore delegato del club. Poi non se ne fece più nulla perché Rinaldo chiedeva, giustamente dal suo punto di vista, una cifra molto importante per il cartellino del giocatore, noi avevamo il nostro budget e non potevamo andare oltre. Nel caso di Lucca ho molto rammarico, sarebbe stato un profilo dotato di un target giusto, sotto ogni profilo, per il Bologna”.

 

ITALIA DI MANCINI
“Qualificazione Mondiale a rischio per l’Italia? Sono sicuro che Mancini ci rimetterà a posto la situazione, l’unica cosa che non serve in questo momento all’Italia è il panico e direi che Roberto è una specialista nel tenere le acque calme, sa come destreggiarsi perfettamente in mezzo alle difficoltà. Ripristinerà la serenità e la mentalità della squadra, quella che ci ha portato a ottenere il successo agli Europei. Supereremo lo spareggio, non dico tranquillamente perché sono comunque due partite e sicuramente ostiche  e irte di insidie indecifrabili, ma credo che ce la faremo con Mancini che metterà a posto la testa e l’assetto della squadra. Servirà collaborazione da parte dei club e della federazione perché queste sono partite che vanno preparate e non ci si può arrivare con le convocazioni dell’ultimo momento. Alla Nazionale servirà ritrovarsi e stare insieme qualche giorno, possibilmente utile a giocare una partita significativa nel migliore dei modi, preparandola alla perfezione. Senza dubbio il c.t. Mancini, di concerto con il presidente Gravina, gestiranno in maniera ideale l’evento”.

 

FAVOLA PALERMO
“Esperienza a Palermo? Per me il club rosanero e la piazza siciliana significano davvero moltissimo perché insieme a Maurizio Zamparini siamo riusciti a fare qualcosa di veramente importante. Abbiamo sfiorato la Champions League e giocato una finale di Coppa Italia a Roma contro l’Inter, direi risultati davvero prestigiosi. Potevamo confidare sull’esperienza e professionalità in panchina di Delio Rossi e sulla gestione dirigenziale di Rinaldo Sagramola, un club competitivo ai massimi livelli sotto l’aspetto tecnico e culturale. Siamo stati bravi ma sfortunati perché ci è mancata la vittoria folgorante: un episodio a Genova ci ha tolto i preliminari di Champions League così come accadde nella finale di Coppa contro l’Inter. Quella non è stata una gara fortunatissima, sebbene quella nerazzurra fosse la squadra del post triplete e non era certo semplice raggiungere un successo. I ragazzi ci andarono molto vicino, io fisicamente non c’ero già più perché dovetti lasciare, ma direi che quello era a tutti gli effetti il mio Palermo”.

 

FLOP PASTORE A ROMA
“Pastore? Mi aspettavo qualcosa in più dalla sua parabola calcistica in relazione al suo talento, soprattutto nella sua esperienza romana, ma so per certo che è arrivato in giallorosso con dei seri problemi alle anche che non è riuscito a risolvere. Mi dispiace molto per Roma e per la Roma perché lui ancora oggi se in buona condizione fisica, e sarebbe in grado di regalare grande calcio e spettacolo. Nel Palermo giocavano giocatori importantissimi e non solo Pastore: da Balzaretti a Cassani passando per Migliaccio e Bovo fino ad arrivare a Miccoli al quale ho visto fare cose davvero pazzesche, sia in partita sia in allenamento. Fabrizio è un giocatore incredibile e tecnicamente di altissimo livello, un talento naturale che avrebbe meritato palcoscenici diversi”.
DELIO ROSSI
“Delio Rossi dimenticato dal gotha del nostro calcio? Quello suo è stato un bel percorso professionale, è quasi fisiologico che si vada calando se non i risultati non arrivano. Non è stato particolarmente fortunato negli ultimi anni, ma io conosco perfettamente il valore del professionista così come lo conoscono i tifosi palermitani. Delio ha potuto garantire con la sua guida tecnica la massima competitività di una squadra forte ma, messa in contrapposizione con le grandi big metropolitane del tempo, non poteva essere allo stesso livello sul piano economico. Tuttavia, noi andavano a giocare in tutti gli stadi con prepotenza e sicurezza. Siamo andati a vincere spesso con il gioco a Torino contro la Juventus ed a Milano, qualcosa di indimenticabile e straordinario, spero che il Palermo lo possa rivivere questi fasti in futuro”.

RITORNO A PALERMO
“Sabatini potenziale candidato ad un ruolo dirigenziale nel nuovo Palermo in caso di cessione del club? Le parole di Giorgio Perinetti le definirei senza dubbio una battuta, direi quasi un atto di generosità nei miei confronti, perché non c’è nessun presupposto concreto oggi affinché io faccia oggi una scelta del genere. Non potrei mai farlo anche perché non conosco la categoria, rispetto Palermo ma se anche oggi ci fosse una proposta non potrei assolutamente accettarla nonostante il mio affetto per il club e per la città. La società è condotta bene da Sagramola e da Dario Mirri, non conosco il presidente ma mi sembra un dirigente molto propositivo e preparato. Non dimentichiamoci di Renzo Castagnini che è un dirigente competente ed esperto, sa quello che bisogna fare, è un Palermo in ottime mani e speriamo che abbia fortuna perché nel calcio questo è un aspetto davvero fondamentale”.

BALZARETTI
“Balzaretti nuovo ds del Vicenza? Me lo aspettavo perché è sempre stato un obiettivo di Federico, un ragazzo intelligente e predisposto al sacrificio. Lui ha lavorato molto duro facendo anche anni formativi e di apprendistato alla Roma in cui si è fatto apprezzare, direi che era pronto a uscire dal guscio e sono convinto che farà una carriera importante”.

 

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