Come sarà Genoa-Napoli?«Bella partita».Azzarda pure un pronostico con tanto di risultato: «Un pareggio, 2-2, perché entrambe giocano per fare i gol e cercare la vittoria». Gennaro Ruotolo, 44 anni, allena il Sorrento in Prima divisione. Nella sua vita da mediano è stato un protagonista di Genoa-Napoli che ha giocato solo con la maglia rossoblu perché quella azzurra l’ha solo sfiorata nell’estate del ’90.«Luciano Moggi – ricorda – era il dg del Napoli e mi convocò a Milano, c’era pure la disponibilità del Genoa alla cessione. Piccoli dettagli fecero saltare la trattativa. Rimasi a Genova, fu la mia stagione più bella: ci qualificammo per l’Uefa». Cosa ricorda di Genoa-Napoli ai suoi tempi?«La tradizione del gemellaggio tra le due tifoserie, che c’è tuttora, circondava le squadra di una cornice festosa. Per me, c’era pure la gioia di rivedere genitori, parenti e amici che venivano da Santa Maria a Vico a tifare per il Napoli».Come andò la partita in cui marcò Diego Maradona? «Finì 1-1 a Genova. Lui non segnò e dopo la partita mi fece pure i complimenti con signorilità. Sto dicendo tutta la verità. Di quella partita ho conservato un’immagine significativa sulle pareti della mia casa di Genova. In una foto, sistemata in una cornice, mi trovo dietro Diego e il mio compagno argentino Ruben Paz».Cosa rimane impresso nella sua mente di Maradona? «La mia emozione iniziava prima della partita perché si aveva l’occasione di osservarlo da vicino ed era una sensazione diversa rispetto alle immagini televisive. Nel riscaldamento Diego non allacciava le scarpe e dava spettacolo con palleggi da fenomeno. Lo osservavo e mi divertivo anch’io. È stato il più bravo di tutti i calciatori affrontati in 24 anni di carriera. Ogni volta, quando si riusciva a non perdere contro Diego, pensavo: io e la mia squadra ci siamo salvati». Come riusciva il suo Genoa a fermare il Napoli?«Eravamo forti anche noi. Se il Napoli, oltre a Maradona, aveva campioni come Careca e Giordano, il Genoa poteva schierare gente come Collovati e Skuhravy».Ha giocato una sfida Genoa-Napoli con episodi curiosi?«Sì, ricordo un 3-3 a Genoa, perché un pareggio con sei gol è sempre un fatto eccezionale. Il risultato, dopo una partita intensa, fu accolto dagli applausi delle due tifoserie che avevano rinnovato il loro gemellaggio».Cosa pensa del Napoli? «Il Napoli ha in Mazzarri l’allenatore giusto perché sa trascinare la squadra dalla panchina e sa gestire anche campioni come Cavani, Lavezzi e Hamsik. Mi sembraindovinato l’ingaggio di Pandev. La squadra ha meno continuità in campionato rispetto alla scorsa stagione, ma si è pure qualificata al secondo turno di Champions League. Non è facile entusiasmare su due fronti». Il Genoa può fermare il Napoli? «Sì, potrebbe farcela, perché accusa problemi in trasferta, mentre nelle partite casalinghe è capace di mettere sotto chiunque e l’ha confermato con la vittoria sull’Udinese».Quale può essere la chiave della partita? «La velocità è tutto nel calcio di oggi. Avrà più chance la squadra che riuscirà ad alzare il ritmo delle azioni».Vedrà la partita in tv? «Non credo che potrò farlo. Il Sorrento giocherà lunedì a Taranto e domenica pomeriggio, forse, saremo in viaggio verso la Puglia».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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