Altro che audace colpo dei soliti ignoti. Il furto nello stabilimento della Macron, lo sponsor tecnico del Napoli, è stato preciso e ben mirato: l’obiettivo quello di far incetta delle maglie ufficiali degli azzurri. Uno stock di tute, sacche e divise sportive, quasi 1.300 magliette soprattutto quelle del Napoli calcio, nonostante un magazzino pieno di divise anche del Bologna, l’altra squadra di serie A a cui la Macron fornisce l’abbigliamento di gioco, è stato rubato all’interno dello stabilimento della Macron di Crespellano, nel Bolognese.
I carabinieri hanno recuperato buona parte del materiale rubato nelle scorse settimane e hanno arrestato per furto D.M.V., 42 anni, originario proprio di Napoli e residente nella zona, sorpreso ad entrare nell’azienda con il badge di un dipendente, D.S.A., 48 anni di Brindisi, pure lui finito in manette.
Il 30 marzo il direttore di produzione della ditta aveva denunciato la mancanza, dopo un inventario, di 1.300 capi del Napoli, dal valore di 25 mila euro, di cui Macron è sponsor tecnico ufficiale. Nella mattinata, poco prima delle sei, i militari sono intervenuti contattati da un istituto di vigilanza privata che aveva ricevuto la segnalazione del sistema d’allarme, disattivato in un orario non usuale. Un passo falso per il ladro. Così i carabinieri hanno potuto sorprendere il quarantaduenne, mentre usciva dall’edificio con sacche piene di abbigliamento sportivo, per il valore di circa cinquemila euro, e il badge intestato al complice con cui era riuscito ad eludere i controlli elettronici.
Quest’ultimo, infatti, lo stava aspettando poco distante ed è stato rintracciato e bloccato. Nelle case dei due è stata recuperata merce per ventimila euro. L’arresto è stato convalidato e i due indagati, rimessi in libertà, sono stati rinviati a giudizio.
Ovvio che la merce rubata non era solo per motivi di passione sportiva: probabilmente l’uomo aveva pensato poi di distribuire l’abbigliamento del Napoli a qualche store o negozio sportivo. Naturalmente con la colpevole compiacenza del rivenditore. I carabinieri indagano per scoprire l’eventuale complicità di altri ricettatori.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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