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Rosolino in cattedra: «Sport e testimonial, ecco la mia lezione»

L’oro olimpico di nuoto sta studiando da manager «Ma stavolta insegno io»

E da domani chiamatelo professor Rosolino. Farà un certo effetto vedere il campione olimpico di nuoto salire in cattedra in giacca e cravatta all’undicesima edizione del Master Universitario in «Sport management, Marketing e Sociology», dell’Università Bicocca di Milano, Facoltà sociologia. Lui che ci ha abituati a farsi vedere in costume e con quel fisico scultoreo e che ha vinto in carriera un oro olimpico e 60 medaglie in competizioni internazionali. Il nuotatore napoletano sarà protagonista di una lezione speciale, a 25 manager dello sport del futuro (ma aperta anche a tutti gli appassionati che vorranno partecipare), sul tema «Lo sport attraverso i suoi testimonial». Rosolino non è il primo campione che veste i panni del professore universitario alla Bicocca; prima di lui Marcello Lippi, il tecnico campione del mondo con l’Italia nel 2006, Massimo Oddo, ex difensore azzurro, Bob Morse e Sandro Gamba per il basket.
«Onorato dell’invito dell’Università Bicocca – spiega Rosolino, che continua part time ad essere nuotatore di livello internazionale, pur studiando da manager dello sport -; il tema della comunicazione nello sport attraverso i suoi testimonial più prestigiosi mi vede protagonista, sia in quanto atleta sia dal punto di vista puramente manageriale. Lo sport italiano potrà avere un futuro importante solo se continuerà a lavorare duro nella direzione della formazione dei dirigenti, dei manager e dei quadri delle organizzazioni sportive. Il sistema sport è diventato così complesso a livello nazionale e mondiale che serve un profilo di competenze di assoluta qualità».
Dalla piscina all’università, il percorso di Rosolino, a quasi 35 anni, sembra ormai prendere una direzione ben precisa, decisamente manageriale. Max non ha mai nascosto il suo desiderio di lavorare e impegnarsi come imprenditore di sport a Napoli, non solo nel nuoto. «In aprile tornerò con più frequenza nella mia città perché è qui che voglio costruire il mio futuro oltre il nuoto agonistico. Lo avevo già deciso e non cambio idea. Anzi. Napoli è una città che ha bisogno di sport, di impianti per praticarlo e di professionisti seri che ne gestiscano spazi e attività». Rosolino si prenota. L’impiantistica sportiva e la gestione degli impianti lo hanno sempre affascinato e anche i suoi indirizzi negli studi vanno in questa direzione.
Rosolino è da poco diventato papà per la seconda volta: dopo Sofia è arrivata Vittoria, nate dalla sua solida relazione con la ballerina Natalia Titova. «Nel progetto Napoli sono certo che potrò coinvolgere anche Natalia – aggiunge Rosolino -. Lei è una professionista seria e la danza gode di grandissima attenzione in Italia. Creare con Natalia qualcosa di importante nella mia città è stimolante: per noi lo sport è tutto; abbiamo idee da realizzare. In aprile aspettatevi belle sorprese».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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