«Ad allenarsi con Morgan c’è solo da imparare», ripete Antonio Rosati, vice di De Sanctis, romano di Palombara Sabina. Si allenano insieme da luglio (con loro anche Colombo, il terzo portiere) e sono diventati grandi amici. Si alternano tra i pali durante la settimana agli ordini del preparatore Papale sempre prodigo di consigli.
VITA AL CONTRARIO – La storia di Rosati è singolare. Era corteggiatissimo quando giocava a Lecce. Aveva vinto due scudetti e una Coppa Italia con la Primavera; si era imposto all’attenzione generale dopo aver esordito in A grazie al coraggio di Zeman nel 2005 (Lecce-Chievo Verona, 3-0). Lo cercavano in tanti. Ma lui accettò la proposta del Napoli pur sapendo di dover fare panchina. Gli piacque il progetto. Rimase colpito dalla possibilità di vivere l’atmosfera della Champions League. Raccolse la sfida di fare anticamera nella prospettiva di prendere un giorno il posto di De Sanctis.
SOGNI E AVVENTURA – Eppure non è facile passare nel giro di pochi mesi da protagonista, a comprimario. Rosati, 28 anni, sposato con Elena, sua compagna d’infanzia, papà di Marianna, e prossimo a salutare l’arrivo di un maschietto (a marzo), c’è riuscito grazie al suo carattere. Il portiere di Palombara è estroverso, ama scherzare nello spogliatoio e si diverte a fare le imitazioni dei compagni. Non gli pesa più di tanto fare da dodicesimo. Anzi è diventata l’occasione per migliorarsi sul piano tecnico. Vivere al fianco di uno come De Sanctis, rientrato in piana stabile ed a furor di popolo nel giro della nazionale, può essere un vantaggio se sfruttato a dovere. E Rosati, giorno dopo giorno, cerca di carpire segreti, eliminare difetti, prepararsi con scrupolo in attesa di essere chiamato in causa. Intanto, lo staff sanitario del Napoli, diretto dal dott. De Nicola, gli ha individuato e corretto un problema di postura che gli creava periodicamente dei problemi fisici.
IL DEBUTTO – Finora non ha ancora debuttato in gare ufficiali. Ma ha avuto la possibilità di farsi apprezzare al trofeo di Palma de Maiorca vinto dal Napoli anche grazie ai suoi interventi; di saggiare l’ebbrezza di giocare al Camp Nou dove ha rimpiazzato De Sanctis nella ripresa incassando due gol da Messi e uno da Pedro; si è distinto nell’amichevole vinta con il Palermo al San Paolo nel giorno dello sciopero dei calciatori. Insomma, semmai ce ne fosse stato bisogno, Rosati ha già messo in mostra le sue qualità rivelandosi scelta più che azzeccata da parte di Bigon. Solo una volta non ha convinto del tutto: nell’amichevole con il Siviglia a Fuorigrotta. Ma quella sera venne tradito dall’emozione della prima al San Paolo e dalla prestazione sottotono di tutta la squadra appesantita dai carichi di lavoro della preparazione estiva.
Rosati, il più alto del gruppo (1.95) giocherà sicuramente in Coppa Italia, quando De Sanctis gli passerà il testimone per concedersi una pausa e tirare il fiato. Ed allora potranno arrivare da Roma anche i genitori, papà Giovanni e Maria Lidia, che non lo hanno mai lasciato da solo quando giocava a Lecce. La moglie Elena e la piccola Marianna, invece, sono sempre al suo fianco e tifano Napoli.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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