Stadi non ultimati, aeroporti vecchi, interventi di riqualificazione cancellati. A venti giorni dall’inizio del Mondiale il Brasile è un cantiere aperto. E il suo ambasciatore più imponente, Ronaldo, attacca la pessima organizzazione: “Provo imbarazzo e vergogna per l’immagine che il Brasile dà di sé. Provo vergogna per i ritardi nella consegna degli stadi e negli altri cantieri. Mi spiace che il mio Paese faccia una figura del genere”.
“Certo – riflette Ronaldo – non possiamo dimenticarci che il Brasile non era certo un paradiso nemmeno prima… Gli stadi saranno sicuramente terminati. Purtroppo i problemi più seri sono legati a tutte quelle opere strutturali che il Mondiale avrebbe dovuto lasciare in eredità alla gente”. Pochi giorni fa l’ex Fenomeno si era preso gli insulti dello scrittore Paulo Coelho (“Ronaldo è un imbecille”), schieratosi apertamente contro lo spreco di risorse per la Coppa del Mondo. “Mi è sembrata una tremenda mancanza di rispetto – spiega l’ex interista, che fa anche parte anche del comitato organizzatore dell’evento -. Un’offesa gratuita e maleducata, che sinceramente mi ha fatto perdere l’ammirazione che nutrivo nei suoi confronti. Coelho non sa di cosa parla, ormai chiunque è abituato a far prendere aria ai denti”.
Nel frattempo è corsa contro il tempo per dotare l’Arena Itaquiera di San Paolo delle tribune provvisorie in vista della gara d’esordio fra la Selecao e la Croazia. I 10 milioni di euro stanziati per la Coppa del Mondo, fin qui, non bastano a tappare le numerose falle del Paese ospitante. “Comunque – conclude Ronie – il Mondiale sarà sempre una festa”.
Fonte: Sportmediaset.it
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