Rommel e Mazzarri, stessi generali per battaglie diverse

Mazzarri, generale del

Cos’hanno in comune Erwin Rommel e Walter Mazzarri?
Dopo questa domanda molti potrebbero storcere il naso: il primo personaggio è tedesco di Wurttenberg, il secondo è italiano di Toscana; Rommel, o meglio la Volpe del deserto,lega il proprio nome alla Germania mentre il mister è associato all’Italia. Eppure i due hanno molte analogie: entrambi hanno fatto la gavetta per arrivare a coprire  ruoli importanti nelle rispettive carriere; sono figli della “meritocrazia” dunque. Rommel non era molto simpatico agli addetti ai lavori e spesso risultava sgarbato. Non si limitava a seguire i combattimenti da lontano, ma era sempre presente in prima linea a bordo del proprio Panzer. Leggendo il profilo psicologico e il curriculum vitae del generale tedesco, notiamo che questi sono molto simili al tecnico di San Vincenzo: testardo al punto giusto e sgarbato al punto giusto da suscitar tante invidie intorno. Il mister ha portato a compimento qualsiasi missione gli fosse stata commissionata: dal riportare in serie A il Livorno, a salvare la Reggina da una retrocessione programmata che partiva con un handicap di -15 punti. I più scrupolosi sottolineeranno che mancherebbe qualcosa nell’ associazione di questi personaggi, ad esempio un Panzer per guidare una corazzata armata …
E se questo Panzer lo avesse,se questi non fosse di metallo ma in muscoli; se  lo guidasse non standovi dentro ma seduto in panchina? Conti alla mano il Panzer napoletano è, in assoluto, il più prolifico della serie A; quello costituito dalle bocche di fuoco più temibili. Milan e Inter vantano un attacco da 60 reti complessive, quello napoletano ne ha realizzati 54: sviscerando ulteriormente la classifica cannonieri, si evidenzierà che l’attacco del Milan ha realizzato con ben 5 calciatori 46 gol, l’Inter con 4 ne ha realizzati 33. E il Napoli? Bene … con 3 calciatori è andato in rete ben 42 volte! Tra chi vanno ripartiti i giusti meriti? In primis al mister che è riuscito ad impartire la propria lezione di calcio a dei calciatori che si muovono in campo seguendo perfetti automatismi: ognuno sa come fronteggiare gli altri e ognuno si prodiga affinchè gli altri rendano al meglio. Stella di questo “arsenale di guerra” è ,senz’ombra di dubbio, Cavani: con i 26 gol realizzati è il goleador del campionato, ed il calciatore capace di risolvere in ogni momento la partita. Eppure il acquisto venne accolto con riluttanza, molti “soloni” non credevano potesse definitivamente esplodere e consacrarsi in una piazza calda come quella partenopea: a Mazzarri va riconosciuta la lungimiranza di essere arrivato per primo sul calciatore, ansioso di misurarsi in società più ambiziose; un talento che si è inserito a meraviglia nello scacchiere tecnico della squadra. Tuttavia i meriti vanno equamente condivisi con chi permette al ragazzo, di far crescere il proprio appeal in Europa, e al presidente di gongolare per la scommessa vinta. Un esercito senza fanti corazzati difficilmente penetra nelle difese avversarie; pertanto senza spalle opportune difficilmente, il Matador sarebbe diventato “Bomber” del campionato. Lavezzi ed Hamsik sono quei fanti corazzati, da cui l’attacco partenopeo è imprescindibile: la mancanza di uno, influenza il rendimento dell’altro; idem la prestazione quando non è ai massimi livelli. I ragazzi in questione hanno avuto una crescita esponenziale nel corso degli anni: considerando il rendimento di questi ultimi 3 anni, noteremo, per lo Slovacco, una media voto che cresce da 6.5 a 6.88 per arrivare a quella stagionale di 6.71; il tutto è condito dallo score numerico degli assist cresciuto sensibilmente, 1-3-6; uno spostamento tattico in campo che lo ha reso partecipe delle manovre offensive della squadra più di quanto non lo fosse. Numeri che fanno sorridere se si pensa che i gol viaggiano ad una media di 10 a stagione e lo stesso non è ancora terminato. 
L’altra mina vagante è l’argentino Lavezzi: da quando il tecnico allievo del Renzaccio si è insediato sulla panchina azzurra, il ragazzo è maturato sotto il profilo tecnico-tattico: maggiori responsabilità in campo, rispetto alla libertà delle precedenti gestioni , Reja in primis. Lavezzi ha beneficiato di questo cambio di rotta che se, numericamente parlando, ha visto diminuire le già precarie marcature; da un punto di vista squisitamente statistico, è migliorato nelle assistenze ai compagni: 6-5-9 gli assist per la squadra cadenzati nel corso delle ultime stagioni, 6.26-6.87 e 6.98 le medie voto conseguite; quanto detto per Hamsik, possiamo solo sorridere se si considera che la stagione non è ancora terminata.
Finchè Mazzarri avrà a disposizione questo Panzer, saranno ancora tante le battaglie da portare a casa, accompagnate magari da onorificenze, gagliardetti e coppe; i Napoletani non potranno che essere fiduciosi per il futuro, paragonando i milioni spesi per conseguire questa “Invincibile Armata”, con i traguardi conseguiti. L’augurio è che gli automatismi procedano sempre sincronicamente, la speranza è che i piedi siano sempre caldi e non si bagnino le polveri …

Francesco Gambardella

Vesux

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