Lo striscione del club Napoli Lucerna e quello di Iesi; la sciarpa con la scritta «Salite sulla giostra»; un bambino con cresta e maglietta di Hamsik. Quando il torpedone della Trentino Marketing che aveva prelevato la comitiva azzurra all’aeroporto di Verona ha parcheggiato davanti all’hotel Rosatti circa duecento tifosi hanno cominciato ad inneggiare a Benitez, ad Hamsik, ad Insigne e poi il coro. «Chi non salta bianconero è». Qualcuno ha provato ad avvicinare Cannavaro per strappargli un autografo, qualche altro ha invitato De Sanctis a saltellare ma il portiere ha abbassato lo sguardo. Tanto lavoro per gli uomini della security giunti da Napoli per proteggere i calciatori. E Benitez, incuriosito, si è guardato intorno dispensando sorrisi e saluti con la mano.
Il Napoli è giunto alle 13.45 a Dimaro, la località della Val di Sole che ospita gli azzurri per il terzo anno consecutivo. Una volta varcata la hall dell’albergo, Benitez ed i calciatori hanno trovato il sindaco del posto, Romedio Menghini, ed un paio di assessori che hanno rivolto il benvenuto ed augurato buon lavoro a tutti. «Ormai fate parte della nostra famiglia e vi auguriamo di raggiungere risultati ancora migliori dei precedenti. Siamo orgogliosi di ospitarvi per il terzo anno di fila e speriamo che il trend positivo continui», ha detto il primo cittadino.
Il tempo di consumare un pasto veloce e poi tutti a riposare nelle camere già preassegnate dal tecnico con la collaborazione di Fabio Pecchia. Nel frattempo i tifosi, molti con le magliette azzurre addosso, si sono diretti al campo per assistere al primo allenamento di Benitez che sul finire ha registrato anche qualche spruzzo di pioggia. Stessa iniezione di entusiasmo anche alla partenza da Capodichino. Un centinaio di fedelissimi hanno cercato di strappare autografi e foto ricordo. Rispetto agli anni scorsi, però, s’è registrato, un po’ di entusiasmo in meno. E va spiegato con il mancato arrivo del sostituto di Cavani così come di altri acquisti.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
