Per ora nella casa della Roma è entrato solo un allenatore: Luis Enrique. Dopo la cena di domenica a San Lorenzo, ieri ha pranzato nel ristorante di Trigoria in compagnia di Baldini. Ma non ci sono sorprese o ripensamenti – ci mancherebbe -, è stata solo una visita di cortesia. Il futuro della Roma è in un altro tipo di 4-3-3.
CI SIAMO – Sono passati 36 giorni dalle dimissioni di Luis Enrique. E 18 dalla fine del campionato. Tanti. L’attesa però sta per finire, perché Zdenek Zeman firmerà probabilmente domani. Se non fosse stato per il furto subìto in casa, che lo ha costretto a seguire in prima persona la situazione tra inventario e denuncia, l’autografo sarebbe stato messo già ieri. E oggi la sua giornata è impegnata a Pescara da cerimonie varie, tra la visita al palazzo della provincia e i festeggiamenti in un club di tifosi. E’ tutto fatto, comunque. Telefonicamente, Zeman ha raggiunto un accordo economico con Baldini che si è avvicinato di molto alle richieste dell’incontro di lunedì, alzando l’offerta di circa 200.000 euro. Si parla di un contratto annuale da 1 milione netto con bonus molto corposi sia per la qualificazione alla Champions (un altro milione) che per l’ingresso in Europa League (mezzo milione).
LA FRENATA – A Pescara, intanto, il presidente Sebastiani ha voltato pagina e si è dedicato alla ricerca del successore, mentre i tifosi non mollano. Oltre un centinaio di persone ha assistito all’ultimo allenamento della squadra chiedendo a Zeman di rimanere. Tanto che proprio Zeman ha aggiustato i concetti dell’intervista rilasciata la sera prima a Sky: «Non sono ancora l’allenatore della Roma. Ho parlato della Roma chiarendo che avrei fatto certe cose nel caso in cui fossi diventato l’allenatore della Roma» . Una cautela che Baldini ha apprezzato, anche perché la Borsa aveva reagito con un’impennata del 19 per cento alle indiscrezioni che anticipavano l’accordo (ieri invece il titolo è tornato giù di quasi il 4%). Meglio abbassare i toni, quando l’ufficialità slitta e il mercato fibrilla.
IL CALENDARIO – In ogni caso, siamo arrivati al lieto fine. Le parole di Claudio Fenucci, che ieri ha presentato la campagna abbonamenti, sono significative: «Tra poco formalizzeremo il rapporto con il nuovo allenatore. E da lì inizierà la costruzione di una squadra che spero dia quest’anno grandi soddisfazioni. Abbiamo un progetto di squadra divertente e spettacolare» . Cioè, una Roma veloce e verticale. Zemaniana. Ma l’annuncio del grande ritorno, tredici anni dopo la separazione da Franco Sensi «per motivi politici» , potrebbe slittare a domenica o addirittura a lunedì. Perché Zeman sabato sera sarà di nuovo allo stadio Adriatico per il triangolare organizzato in memoria dell’amico Franco Mancini e vorrebbe andare in panchina per l’ultima volta come allenatore del Pescara.
PARTECIPAZIONE – Sempre sabato, a Roma sbarcherà Joe Tacopina. Alla prima riunione tecnica di Zeman, sarà presente anche lui. Che è il vicepresidente e uno degli uomini di fiducia di Jim Pallotta. E’ un segnale che la proprietà americana, in questo momento di smarrimento tecnico e societario, vuole inviare all’ambiente: ci siamo anche noi.
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