Un 2017 che riparte con l’obbligo di vincere per un Roma che vuole rimanere sulla scia della Juventus capolista. Iniziando magari già da domani nel match in casa del Genoa, come si auspica Luciano Spalletti, che nella conferenza pre partita ha parlato così: “Quando andiamo a giocare una partita guardiamo le altre gare degli avversari soprattutto contro le squadre più forti. Contro Juventus, Milan e Fiorentina hanno fatto vedere di essere una squadra forte, si modellano in base all’avversario e ciò stimola i tifosi del Genoa. Fanno una sorta di marcatura a uomo, di battaglia individuale dentro le partite, di contrasto. Poi giocano un bel calcio e hanno quest’impatto fisico che viene messo in risalto”.
Tema dolente invece quello riguardante gli infortuni: “Florenzi prosegue il recupero, Vermaelen ha questo risentimento al soleo e quindi rimarrà fuori. Totti ha un’infiammazione, oggi farà lavoro differenziato a parte per valutare se parteciperà alla trasferta oppure no. Manolas non è al 100%, però non è un problema fisico e viene. Per il momento sembra che non ci siano peggioramenti dal punto di vista fisico, è solo una questione di condizione. Poi valuterò in base alle mie necessità”.
Sulla pausa del periodo natalizio e sulla questione stadio: “Prima di tutto in Italia dobbiamo fare gli stadi, bisogna creare disponibilità per farli. Le famiglie vogliono andare allo stadio, tante vengono a Trigoria per partecipare. Abbiamo l’occasione di essere gestiti dagli americani, sulla spettacolarità ci insegnano e ci danno qualcosa. Dobbiamo rispettare il sacrificio delle famiglie che vogliono venire allo stadio e vogliamo far trovar loro uno stadio dove possano godersi un bello spettacolo. Se la vedono a casa attraverso la tv ed è uguale, ma se un giapponese accende la tv e c’è una partita inglese e una italiana, stai tranquillo che guarda quella inglese: è questione di passione, quella degli sportivi e del pubblico che vive lo stadio inglese manda un messaggio che arriva fino sul divano del giapponese. Le persone che mettono da parte i soldi per pagare un biglietto che costa caro meritano rispetto e dobbiamo fare gli stadi. Se fa lo stadio la Roma sono contenti anche gli altri, anche quelli della Lazio: c’è necessità di fare gli stadi, per primo quello della Roma”.
Tema mercato: “Sembra di essere a Porta Portese, si dice di tutto. Bisogna fare chiarezza per rispettare gli sportivi della Roma, che vengono coinvolti sentimentalmente in base a quello che esce. Per quello che mi riguarda il mercato poteva anche non esserci perché questa è la squadra che ho scelto. E’ una squadra forte, con ambizioni, che mi sta bene com’è. Salah è dovuto partire e Iturbe è andato via per giocare, quindi bisogna rimpiazzare chi è partito e Massara sta valutando le occasioni sul mercato. Bisogna fare valutazioni su dove ci si può inserire. Abbiamo una squadra forte che per essere migliorata dovrebbe prendere giocatori su cui investire somme che adesso non possiamo investire. I nomi che fate sono corretti: siamo attenti su Feghouli, ma ci vuole ancora tempo, stanno parlando. Le altre ipotesi si sono invece un po’ raffreddate. Questi giocatori sanno che io e la società ci fidiamo di loro. L’acquisto più importante che dovremo fare sul mercato sarà Il pubblico perché i calciatori bravi si sostituiscono, il pubblico no”.
Sul mercato delle altre: “Rincon piaceva anche a noi, si sono rafforzati oltre ad essere già squadra fortissime come la Roma. Noi siamo forti, loro sono altrettanto forti e hanno portato a casa un giocatore in più. Il valore si vedrà quando si giocherà tanto”.
Sulle parole di Pallotta dello scorso anno: “Non ho mai richiesto mai niente. Non mi piaceva dove stava andando la Roma, i modi di fare dentro le partite di calciatori forti così. Mi dispiaceva: si trattava di ricostruire il valore dei giocatori forti e che non davano quello che dovevano dare. Non era bello vedere la Roma in quel momento lì ma sono tornato perché mi sembrava una squadra forte e sono contento di averlo fatto. Io non ho chiesto nessuno e non ho chiesto di cedere nessuno: non voglio che mi vengano fatte promesse di nessun genere. È chiaro a parer mio il messaggio di Gandini nei miei confronti: la società si aspetta di vincere. Se non vinco devo far posto ad un altro: Ora bisogna farlo vedere, non c’è alternativa”.
Sull’eventualità di andare alla Juve in futuro: “Che domandina facile, mi coglie di sorpresa. Questo è il mio lavoro, se continuerò ad allenare potrei andare da tutte le parti”.
Infine su Bruno Peres: “E’ un grande calciatore, lo vedo più a suo agio quando gioca da quinto e ha libertà di attaccare senza essere condizionato dalla fase difensiva dove non è forte come Ruediger, però poi ha altre qualità. A me sembra che stia facendo bene”.
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