«Il bilancio è positivo: possiamo dire che la Roma c’è». Parola di Luciano Spalletti, che archivia così la stagione giallorossa. L’allenatore, che ha preso il comando della squadra a gennaio, la settimana prossima si vedrà col presidente Pallotta, atteso domenica nella Capitale. Nell’attesa, ripercorre i momenti più importanti del suo ritorno a Roma. «Io non sono di quelli che arriva e dice che è tutto merito mio, perché sono loro, i giocatori, che fanno poi le cose in campo – sottolinea nel corso di una intervista pubblicata sil sito del club -. La squadra in questi mesi ha lavorato in maniera corretta con i giocatori che hanno ritrovato le loro qualità. E’ chiaro che poi magari siamo stati fortunati nel direzionare in qualche modo queste qualità. I giocatori sono fondamentali, ma è anche importante riuscire a farli rendere. E questi ragazzi qui hanno delle potenzialità ancora più grandi di quelle che hanno fatto vedere».
A livello di obiettivi, Spalletti spiega poi che «se arrivi a qualificarti per la Champions League hai fatto il tuo dovere e lo hai fatto bene, in quanto vedi che comunque sono rimaste fuori da questo traguardo squadre di blasone come Inter, Milan, Fiorentina e Lazio. Quando alleni una di queste squadre devi per forza lottare per entrare in queste prime posizioni e quindi quelli che ci arrivano hanno fatto bene con i loro ragazzi: la Roma ha fatto bene, così come il Napoli, la Juve ha fatto benissimo».
Per colmare il gap con i bianconeri sarà quindi necessario muoversi bene sul mercato. «Se penso a migliorare il reparto offensivo o gli altri reparti? Bisogna partire sempre dal presupposto che tutto deve essere migliorabile perché bisogna sempre avere il coraggio di andare al di là. Non è la conoscenza la cosa importante, ma l’azione – conclude Spalletti -. Per questo motivo si deve avere sempre dei traguardi più importanti da raggiungere, altrimenti poi ci si ferma e questo non va bene. E’ per questo che noi dobbiamo pensare a progredire perché il futuro ha ancora delle aperture. Ragionando a livello di reparti non si deve poi specificare cosa è migliorabile, perché migliorabile in generale è la squadra nel suo complesso. In sintesi io dico che si tratta sempre di dare un bilancio a livello di squadra: io non amo, come si usa invece spesso fare sui giornali, spezzettare la squadra. Per me la squadra è una sola ed è bella grande, e dentro ci possono entrare tutti i giocatori».
Fonte: Corrieredellosport
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