Neppure la pioggia battente di questa stramba invernata romana ha fatto calare sugli occhi di Gervinho la sua celebre “tendina”. Ci ha visto benissimo, il romanista, contro il Napoli. E’ lui l’uomo in più della serata dell’Olimpico: due suoi gol regalano per ora il “primo tempo” di questa semifinale di Coppa Italia alla Roma. Però il 3-2 di ieri, mercoledì prossimo al San Paolo, non metterà al riparo Garcia da un ritorno che si annuncia pirotecnico almeno quanto lo è stato il match romano.
Partita viva, a tratti bella, poi caotica ma generosa, che i giallorossi sembravano aver ammazzato dopo 30’, con Gervinho appunto e con Strootman, in capo a un avvio giocato meglio dal Napoli ma risolto dai padroni di casa. Una mezza papera dell’ex De Sanctis e un gran gol di Mertens nella ripresa hanno riequilibrato il match, prima della nuova prodezza di Gervinho allo scadere.
PROVA DI FORZA – La Roma del primo tempo? Un peso massimo in piena maturità, consapevole, fortissimo nella difesa e capace di incassare i colpi avversari, aspettando il momento giusto per fulminarli. Il Napoli per parte sua, un avversario di buona scuola, incline al bello stile, ma stavolta senza castagna, e soprattutto poco fermo sulle gambe, intese come linea arretrata; cosicche la squadra di Garcia ha lasciato fare i ragazzi di Benitez, partiti senza dubbio prendendo il centro del ring, con un ispirato Higuain anticipato a un metro dal gol da un efficace De Rossi (4’), finendo però al tappeto, al primo lampo, inventato da quel fenomeno senza tempo che risponde al nome di Francesco Totti e perfezionato dallo scatenato Gervinho (12’).
Una autentica mazzata per il Napoli, attraversato da molte inquietudini, sotto gli occhi perplessi di De Laurentiis, sprofondato in tribuna. Il bravo Jorginho ha provato a rimettere in moto la squadra, senza però la sicurezza dell’avvio. Ed è in questa lunga fase di studio che la Roma ha piazzato il suo sinistro micidiale (31’): una bomba da 25 metri di Strootman che ha lasciato senza speranza Reina, capace solo di allargare le braccia sconsolato.
RABBIA E REAZIONE – Una furia invece a bordo campo Benitez: colpa dei lunghi festeggiamenti romanisti che impedivano ai suoi di riprendere il gioco. Per la verità non era ancora tempo per il riscatto degli azzurri, destinati a un primo tempo di sofferenza, tanto che al 42’ soltanto un eccesso di egoismo di Gervinho (tardivo il suo tocco per Maicon) ha risparmiato al Napoli lo 0-3. Questa circostanza, più un rabbioso attacco di Maggio (fermato in extremis da Torosidis a un passo dal gol) prima del fischio dell’intervallo, non sarebbero bastati da soli a cambiare l’inerzia del match. Per questo, subito alla ripresa, ci è voluto un guizzo di un indomabile Higuain, con la doppia collaborazione di Benatia e soprattutto di De Sanctis, la cui uscita incerta ha deviato il pallone in rete.
SENZA TREGUA – A questo punto la Roma ha perso smalto collettivo mentre il Napoli si è ovviamente rianimato. Complice la pioggia che cadeva a scrosci, rendendo difficile gestire pallone e trame offensive geometriche, la partita ha assunto la vecchia sana caratteristica del “chi c’ha più fiato, se lo tira”. E in questo senso se Ljajic ha messo in mostra solo polveri bagnate e il solito egoismo senza costrutto (esaltando anche Reina, al 7’, per la verità), la squadra di Benitez è uscita dall’incubo, anche grazie a un cambio del tecnico.
Dopo essere stato criticato per la gestione della trasferta di Bergamo, stavolta Rafa ha letto negli occhi di Mertens la luce giusta. Fuori uno spaesato Hamsik e dentro il belga (20’), che sette minuti dopo, con una percussione straordinaria, con sponda di Higuain, ha bruciato De Sanctis. Poteva bastare? Niente affatto. E’ toccato a questo punto a Garcia cercare di rimediare a quanto stava accadendo all’Olimpico. La pedina giusta, più di Pjanic, è stata Florenzi. Proprio una sua ripartenza dalla trequarti napoletana, avviata da un contrasto di De Rossi in scivolata a rubare palla, ha apero la strada al gol vittoria della Roma. Azione bellissima, che ha coinvolto anche Destro, prima del diagonale decisivo dello scatenato Gervinho (43’), eroe romanista della serata. Lo spazio per una punizione potentissima di Ghoulam, messa in angolo da De Sanctis allo scadere poi Bergonzi (ottima la sua direzione) ha detto stop. Ma tra sette giorni, al San Paolo, ci sarà da divertirsi.
fonte: Corriere dello Sport
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