ROMA – Altra partita positiva per l’internazionale Orsato, notato forse un po’ troppo “sicuro” di se stesso all’inizio. Ma la prestazione ha giustificato la “forzatura” di Braschi, che lo ha fatto raddoppiare subito. Bene gli assistenti, in particolare Tonolini.
RIGORE E’ QUANDO… – Fallo di Cannavaro su Borriello. Il Napoli si lamenta e chiede un iniziale fallo dell’attaccante giallorosso sul difensore. La dinamica, se vista dalla fine, farebbe pensare che le proteste partenopee sono fondate, quando Borriello è già ampiamente in caduta si vede che tiene in mano la maglietta di Cannavaro. Riavvolgiamo il nastro, però: ad inizio azione, i due sono faccia a faccia, Borriello mette le mani addosso a Cannavaro per cercare la posizione, l’altro fa lo stesso per evitare che gli vada via. L’arbitro, e soprattutto l’ additional Tagliavento, la valutano, evidentemente, come una trattenuta reciproca e dunque fanno proseguire. Borriello gli ruba una frazione di tempo, Cannavaro si vede superato e lo abbraccia all’altezza della vita (foto 3) e lo tira giù. Calcio di rigore e ammonizione, a quel punto, inevitabile, la seconda per il difensore.
RIGORE NON E’ QUANDO…. – Altri episodi col dubbio. C’è, dopo tre minuti, un tiro di Pjanic viene intercettato da Britos che è in area del Napoli. Nessun rigore, il pallone viene toccato con il petto. Intervento di Britos e Behrami su Dodo: a parte che siamo fuori area, Britos tocca prima il pallone, però sarebbe stato angolo (ultimo tocco di Behrami). Va giù anche Gervinho, pure qui siamo appena fuori il limite, fra l’altro non c’è tocco sensibile né di Maggio, né di Albiol.
GIALLI SI, NO, FORSE – Ecco, se su un punto il Napoli può lamentarsi, e ne avrebbe tutte le ragioni, è sulla gestione dei provvedimenti disciplinari. Partiamo proprio da Cannavaro, il primo giallo è davvero molto forzato, per non dire che poteva non starci. Cannavaro interviene su Gervinho, che con un tocco rapido lo mette fuori tempo, ne deriva un contatto, né violento né pericoloso, diciamo di gioco. Da qui nasce la punizione dell’1-0. Prima, era stato ammonito Pandev per aver allargato il braccio sinistro nei confronti di Pjanic. Un giallo figlio probabilmente di un “non fischio” per l’intervento precedente di Mesto su Maicon, trattato forse con troppa sufficienza da Orsato. Castan allarga il gomito saltando su Callejon: se era giallo quello di Pandev….. Inler su Borriello: ammonito, ci sta. Giusto il giallo per Pjanic (in scivolata su Inler).
CASO-DE ROSSI – A proposito di ammonizioni, ne rischia una sciocca De Rossi poco prima del ventesimo minuto. Per dare il pallone a De Sanctis, e pensando che così facendo potesse facilitare l’intervento con le mani del proprio portiere, si alza il pallone per poterlo colpire di testa. Vero, il retropassaggio con la testa (o il ginocchio o il torace) è consentito, ma non se lo si procura a posta. Dice, infatti, il regolamento, alla regola 12, capitolo Ammonizioni per comportamento antisportivo: Un giocatore viene ammonito se (…) «usa deliberatamente un espediente, mentre il pallone è in gioco, per passarlo al proprio portiere con la testa, il torace, il ginocchio con lo scopo di aggirare il contenuto e lo spirito della regola 12, indipendentemente dal fatto che il portiere tocchi o meno il pallone con le mani. Il gioco verrà ripreso con un calcio di punizione indiretto».
FAIR PLAY INSIGNE – Sullo 0-0, grandissimo esempio di fair play da parte di Insigne: ha l’occasione della vita, davanti a De Sanctis (forse leggermente defilato sulla destra) prova a liberarsi di Maicon che saltando lo tocca sulla gamba e poi sul piede sinistro. L’attaccante del Napoli resta in piedi, si aggiusta il pallone e colpisce il palo. Fosse andato giù, sarebbe stato rigore per il Napoli e probabilmente rosso per il brasiliano della Roma.
fonte: corriere dello Sport
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