Dopo la mancata convocazione per il Mondiale di Russia, Radja Nainggolan ha annunciato l’addio alla Nazionale belga, chiudendo così un rapporto tormentato, fatto da tante esclusioni e incomprensioni e poche presenze, appena una trentina in 9 anni. Il centrocampista della Roma non riesce però a darsi pace e all’indomani della comunicazione dei 23 selezionati da parte del ct Martinez si è lasciato andare a un nuovo sfogo, legato alla fama da “bad boy” che potrebbe essergli costata la convocazione, sebbene il tecnico abbia addotto motivazioni di natura tattica: “Sono stanco di essere sempre dipinto come un cattivo ragazzo, voglio essere giudicato per le mie prestazioni e non per quello che faccio fuori dal calcio. Ognuno è libero di fare ciò che vuole se in campo gioca bene, pensate che tutti i calciatori siano bravi ragazzi? Dovremmo parlare in altro modo di Maradona per questo motivo?” ha detto Nainggolan al portale belga hln.be.
“Andare al Mondiale era il mio sogno da bambino e ora entro nel Guinness per l’essere l’unico calciatore di un certo livello a cui non è stato permesso di andarci per due volte di fila… è talmente incomprensibile che ora riesco già a riderci su – ha aggiunto Nainggolan, prima di rivelare il contenuto di un colloquio con lo stesso Martinez poche ore prima della bocciatura – Ci siamo incontrati domenica, mi ha detto che sono un top player su cui costruirebbe una squadra di club. Ma non in Nazionale perché non ha abbastanza tempo per farlo. Ha anche detto che sono troppo importante per partecipare da ventesimo della squadra, tanti giovani sono contentissimi di entrare anche solo per un minuto, mentre io no. Però io penso: se si fanno due male centrocampisti farà entrare due giovani? Secondo me ha avuto paura di avere problemi se mi avesse portato”.
