Attraverso i microfoni di Roma Tv, l’allenatore della Roma Eusebio Di Francesco ha parlato così:
“Mi piace la grande disponibilità da parte dei ragazzi nel cercare di apprendere i miei desideri. Abbiamo messo un po’ di allenamenti nelle gambe ma c’è ancora tanto da lavorare. Curare ogni particolare può aiutare i miei ragazzi ad avere qualche certezza in più. È quello che stiamo facendo in questo momento, unendo grande intensità ed evitando i momenti morti. Sono contento ma per essere soddisfatto manca ancora del tempo. C’è ancora tanto da lavorare ma lo sapevo già dall’inizio. Questa squadra può crescere tanto dal punto di vista collettivo e di sviluppo offensivo. Di sicuro ci sono delle qualità individuali già importanti di per sé. Prima che arrivassero li ho chiamati tutti, chiedendo loro di seguire un programma di cinque giorni di allenamento. Si sono presentati nel modo giusto. Era necessario visto che dopo tre giorni avrebbero giocato contro il Paris Saint-Germain. Si rischiava di fare figuracce, invece dal punto di vista dell’atteggiamento la partita mi è piaciuto molto.
La sfida contro il Tottenham? Mi aspetto una crescita, dal punto di vista tattico e di compattezza della squadra. Mi auguro anche di vedere una manovra più fluida, cosa che contro il PSG nel primo tempo non si è vista, ma era anche normale. Il turn over? Dobbiamo partire con questo pensiero. Nel calcio è più facile allenare chi gioca sempre. Noi dobbiamo essere bravi a tenere tutti pronti a subentrare e diventare importanti. Fisiologicamente è quasi impossibile giocare sempre e di questo va tenuto conto. Cercheremo di mettere tanti giocatori di livello all’interno della squadra. La società e il direttore sportivo stanno lavorando molto bene in base alle richieste, non solo mie ma a livello di squadra. Vogliamo far crescere un gruppo, mettendo doppi giocatori per ogni ruolo in modo da aumentare la competitività. Io non so non allenare. Tutti i ragazzi che ho a disposizione li alleno come titolari. Questa è la mia mentalità ed è quello che cerco di trasmettere loro. Poi quando un giovane dimostra di poter stare con i grandi, sono convinto che prima o poi l’occasione gliela concederò”.
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