La maschera se l’è sfilata subito, confessando poi d’averla indossata con un pizzico di imbarazzo. Ma Gokhan Inler, in campo, sta dimostrando a tutti di essere un leone lo stesso. Il più colpito dalle doti agonistiche e tecniche del nuovo acquisto è sicuramente Marek Hamsik, che divide la camera con il compagno nel ritiro a Dimaro. «Ci stiamo scoprendo abbastanza simili, abbiamo le stesse motivazioni e ambizioni», racconta in questi giorni lo slovacco, che ha avuto un ruolo decisivo nel passaggio dall’Udinese al Napoli del centrocampista di origini turche, naturalizzato svizzero. I due si sentirono al telefono. E gli ultimi dubbi del capitano della nazionale elvetica sparirono di colpo. «Vieni qui di corsa: non ti pentirai». Da campione a campione, il feeling fu immediato. Pochi giorni dopo, durante una cena a Ginevra con De Laurentiis, Inler si convinse a firmare il contratto con il club azzurro, iniziando con grande entusiasmo la sua nuova sfida. Di vita, prima ancora che calcistica. Uno svizzero a Napoli. Appena arrivato in città, il giorno della presentazione ufficiale, il centrocampista nato a Olten, 27 anni, è stato fermato per due volte in pochi minuti dalla stradale, al volante della sua berlina. La prima volta gli hanno chiesto i documenti, la seconda l’autografo. E l’integerrimo Gokhan, forse un po’ abbrutito dal tranquillo tran di Udine, ha scoperto di essere all’improvviso molto più felice. Già pazzo della città, del mare e dei tifosi, che hanno preso d’assalto il suo sito Internet e hanno decuplicato in due settimane i suoi contatti sulla pagina di Facebook. «Ringrazio tutti: questo affetto è fantastico e non vedo l’ora di ricambiarlo allo stadio San Paolo». La simpatia, reciproca, è sbocciata subito. «Mi sento già un turco-napoletano». L’unico muro che resterà i piedi è quello della buona tavola. “Robocop”, come l’ha subito soprannominato il capitano Cannavaro per la sua professionalità, in campo e fuori, è un salutista convinto e non si concede neppure un sorso di coca cola. A Marechiaro, nella sua prima cena con vista sul Golfo, gli hanno preparato una torta gigante con l’amato numero 88. «Una fetta piccola, per favore…». Inler non mangia nemmeno la carne di maiale, da buon musulmano. Ma non osserva il digiuno del Ramadan. In ritiro divora i film d’azione, si tiene aggiornato leggendo i quotidiani e mantiene i contatti con gli ex compagni dell’Udinese. Anche gli azzurri gli vogliono già bene. E Mazzarri si è strofinato le mani, scoprendolo super allenato. «Ho lavorato pure in vacanza…». Fidanzata fissa, casa (ne ha presa una a Castel Volturno con piscina) e campo. “Robocop”, l’8 agosto, spera di essere eletto sportivo svizzero del 2011. Si vota su internet. «Napoletani, aiutatemi».
Fonte: Repubblica
La Redazione
D.G.
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