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Roberto Pruzzo: “Cavani unica stella in una serie A senza campioni”

"Delneri e Mazzarri sono tecnici che danno sempre spettacolo"

Dieci anni di Roma – dove lo portò, estate 1978, Luciano Moggi – e una stagione, quella finale, nella Fiorentina. Ma prima, per i tifosi del Genoa era il re, o meglio «’O rey di Crocefieschi». Roberto Pruzzo non si nasconde: «Oggi per il Napoli non è una gara facile, affronta una squadra disperata e che deve assolutamente vincere per non precipitare ancora più giù, a un passo dalla serie B».
Anche il Napoli in campionato non vive un buon momento?
«Vedo i risultati ed è evidente che c’è un momento di appannamento per la squadra di Mazzarri. Può capitare, ma è una serie A talmente modesta che ogni rimonta mi pare ancora possibile».
Resta sempre la Juve la sua favorita per lo scudetto?
«Ha un organico complessivamente meglio attrezzato. Ma in termini di individualità, il campione più forte ce l’ha il Napoli».
Cavani.
«Mostruoso. In un campionato così impoverito, dove i più bravi sono andati in fuga, è una stella solitaria, che non ha rivali. Credo che vincere la classifica dei cannonieri».
Cosa le piace di più del bomber azzurro?
«È abituato a partire da lontano e arrivare al tiro senza perdere forza. Credo che questa sia la sua dote migliore».
E poi?
«Ha grande forza, è il migliore attaccante in questo momento in Italia e fa anche dei gol di grande classe e potenza: il suo è un repertorio completo. Il difetto? Non è fortissimo nel colpo di testa».
Lei, invece, proprio di testa era un mostro pur senza essere un gigante.
«Fisicamente, rispetto a certi attaccanti moderni, io ero una mezza schiappa. Ma nel colpo di testa c’entrano altre cose: altrimenti gente come me, Boninsegna, Savoldi non avrebbe mai potuto fare gol».
Cavani ha preso una botta al ginocchio col Dnipro, potrebbe non essere al top oggi pomeriggio.
«Per il Napoli sarebbe un guaio non di poco conto. E anche un peccato: perché in queste condizioni atletiche sarebbe una vera sfortuna dover rinunciare a lui proprio adesso».
Lei, Pruzzo, ha fatto più gol del Matador in una partita.
«Cinque, contro il povero Avellino nell’anno dello scudetto giallorosso. Quella domenica non mi fermava nessuno e a fine gara provai una gioia immensa. Come immagino Cavani giovedì nella gara di Coppa».
Il pareggio sarebbe un buon risultato a Marassi?
«Secondo me non va bene a nessuno dei due. Il Napoli deve riprendere una media-scudetto e mi pare che abbia già perso troppi punti per strada e se va avanti così rischia di veder ulteriormente aumentato il suo distacco dalla Juve. Il Genoa perde da 4 partite consecutive: non so davvero che se ne faccia del punto».
Dunque Napoli obbligato a vincere.
«Ma per Cavani e compagni sarà una partitaccia e non solo perché sarà costretta ad affrontare un rivale a pezzi. Il Genoa soprattutto in casa è una squadra che si esalta e che sa trascinare il suo pubblico. E tradizionalmente al Genoa riescono imprese impossibili quando ha la spinta della gradinata nord».
Mazzarri contro Delneri: si sfidano due allenatori che si sforzano di far giocare al calcio le proprie squadre.
«C’è qualcosa di simile in due squadre che non danno punti di riferimento agli avversari. Il Napoli costruisce tanto ma concede anche poco agli avversari. Ed è significativo che abbia subito solo tre gol in trasferta».
Facciamo le carte del campionato?
«Modesto, mediocre. Il Napoli è tra le squadre che giocano da tempo il miglior calcio in Italia, la Juve è una corazzata, ma se gli azzurri hanno Cavani al top può darle fastidio. Cinque punti di distacco non sono molti, a patto di non perdere più altri punti per strada».
E le altre?
«L’Inter è una sorpresa enorme. Milan e Lazio sono delle delusioni. Bene la Fiorentina di Montella».
Come va a Savona, dove da pochi giorni ora è il direttore sportivo?
«Mi diverte e le cose stanno andando anche piuttosto bene. Siamo primi e sogniamo la promozione in Prima divisione».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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