Chi è il più bravo? Lorenzo sorride perché tocca a lui rispondere per primo. Per la verità, dicono che il più bravo dei quattro fratelli Insigne fosse Antonio, il maggiore, ma non ha sfondato e gioca nei dilettanti. Loro, Lorenzo e Roberto, invece ci sono riusciti: convocati (e poi schierati in coppia negli ultimi 3′ contro il Palermo) prima da Mazzarri, poi da Mangia (ma in tribuna c’era anche Prandelli) e da Evani per lo stage delle Under azzurre a Coverciano. Restringiamo il campo dei fratelli: chi è il più bravo fra voi due? «Roberto è forte, ha dei grandi colpi, anche se finora non l’ho mai visto giocare perché quando va in campo la Primavera io sono in ritiro con la prima squadra. Chi lo vede, mi dice che è fortissimo. Domenica scorsa abbiamo giocato insieme e spero che si ripeta in futuro. Sarebbe bellissimo». Roberto è lì accanto, ascolta, incassa i complimenti e li restituisce: «L’emozione del debutto in A è stata forte davvero. Avevo due sogni da bambino, giocare al San Paolo, lo stadio della mia città, e accanto a mio fratello. Domenica li ho realizzati».
LA FAMIGLIA – Quattro fratelli, tutti giocano a calcio: Antonio, Lorenzo, Roberto e Marco. Una famiglia calcisticamente molto speciale. «Vediamo se saremo davvero speciali», dice Roberto. «Tutti sanno che anche mio padre Carmine ha giocato a calcio, ma nessuno sa che pure mia madre Patrizia ogni tanto gioca. Siamo una bella famiglia». Che ha vissuto questi giorni in una specie di festa senza fine. Ogni ora una soddisfazione: la convocazione di Roberto nel Napoli, il gol di Lorenzo contro il Palermo, il debutto di Roberto in A, la convocazione doppia dei fratellini a Coverciano. «I nostri genitori ci sono stati vicini in qualsiasi momento, fin da piccoli. Se siamo arrivati fin qui, è per merito loro. La nostra è una famiglia unita e Roberto ed io siamo orgogliosi di farne parte».
MA IL QUARTO FRATELLO… – Però anche nella famiglia Insigne c’è un problema. Stavolta lo svela Lorenzo: «Sì, il problema è che il nostro fratello più piccolo, Marco (18 anni, ndr), non ha tanta voglia di giocare. Ma siccome vuole stare dietro a noi due, ha capito che deve mettercela tutta». Le differenze, invece, sono descritte da Roberto. «Io sono più istintivo, a volte anche un po’ impulsivo; Lorenzo invece è più riflessivo, più tranquillo. Io sono più simpatico di lui, perché quando ha il nervoso non gli si sta vicino». Lo dice, ridendo, mentre Lorenzo non sente, altrimenti rischia lo scapaccione, anche se ha 20 centimetri in più.
MAZZARRI E IL NAPOLI – Adesso le strade degli Insigne si separeranno di nuovo, Lorenzo in prima squadra, Roberto nella Primavera. «Siamo in un’ottima posizione di classifica e il primo obiettivo è quello di mantenere questo posto. Poi punteremo a migliorarla. Ancora non sappiamo dove possiamo arrivare». La spinta arriva anche dal più giovane. «Mi ha colpito la forza dello spogliatoio del Napoli, della prima squadra intendo. Si vede che è un gruppo solido con una grande voglia di vincere». Quel gruppo è guidato da Walter Mazzarri, l’allenatore che ha fatto esordire in Serie A tutt’e due i fratelli Insigne. «Anche questo è un titolo di merito per noi due: è stato un grande allenatore come Mazzarri a portarci al debutto in A. E’ il nostro secondo padre».
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