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Roberto Di Matteo: “Per andare ai quarti ci dobbiamo credere”

Il tecnico dei londinesi carica la squadra

L’ironia del destino vuole che sia proprio un italiano, contro un’italiana, l’eroe chiamato a salvare non solo la stagione del Chelsea ma anche l’orgoglio calcistico dei sudditi di Sua Maestà. United e City fuori dopo il girone, Arsenal a casa dopo aver sfiorato l’eroica impresa contro il Milan. E ora? E ora al Chelsea (e all’Inghilterra) non resta che affidarsi a Di Matteo per provare a dare un senso ad una stagione naufragata prima ancora di arrivare a metà. Lui, Bob, come lo chiamano a Stamford Bridge, sorride. La felpa nera a strisce arancioni è la stessa che Villas Boas indossò a Napoli alla vigilia del match d’andata ma l’impatto è diverso. Lui non ha lo sguardo perso nel vuoto del portoghese, che forse aveva intuito in quale ennesimo pasticcio stesse per cacciarsi, e sorride di più. Soprattutto può dire a voce alta, orgoglioso, «sono un uomo Chelsea» . Quello che in fondo, forse, Villas Boas non si è mai sentito a Londra, nonostante quei quindici milioni (oggi quindici milioni buttati via) spesi per portarlo in Inghilterra. E’ un uomo Chelsea, Di Matteo. Ha il dovere di sorridere e provarci: «Sono molto contento, direi anche eccitato, non vedo l’ora di poter giocare questa partita. Ci sarà tanto lavoro da fare fino a domani, di positivo c’è che abbiamo tutti disponibili» .

OTTMISMO – Tutti disponibili, o quasi, e non è una cosa da poco. Il suo predecessore, che era anche il suo capo, al San Paolo, all’andata, si presentò senza Terry, con Ashley Cole partito in panchina e poi entrato lo stesso pur non essendo al top. Insomma, con una difesa in piena crisi di identità alla quale la rapidità degli attaccati di Mazzarri diede una, due, tre spallate pesantissime. E invece Di Matteo, che deve rinunciare al solo Meireles, squalificato, si può presentare a Stamford Brigde con la linea difensiva al completo e, soprattutto, con la forza di chi sa di avere dalla sua il gruppo dei senatori. In conferenza stampa ha al suo fianco John Terry, il capitano, che gli ruba decisamente la scena, questo è vero, ma che è lì, a fargli sentire che la vecchia guardia è con lui. Perché lui, come i senatori, è un uomo Chelsea. E questa sera si giocherà anche una grossa chance a livello personale: «Non so se è l’occasione della mia vita. Io sono un uomo Chelsea, ho un passato nella società, mi sento molto legato al club. Abbiamo degli obiettivi da centrare in questa stagione e la Champions è uno di questi, l’importante è concentrarci su questo traguardo. La mia avventura è iniziata con due buone vittorie e con i successi arriva anche la fiducia. Fiducia di poter ribaltare la sconfitta dell’andata. Per noi sarebbe una grande svolta» .
BRAVO WALTER – E’ la grande chance per Bob il risolviproblemi, ma è anche la notte più importante della carriera per Walter il trascinatore. Di Matteo apprezza molto il lavoro di Mazzarri: «La penso come lui, sicuramente il Napoli è la squadra rivelazione di questa Champions. So che potrà andare in panchina, devo dire che all’andata non c’era e l’assenza non si è notata, perché il Napoli ha fatto una buona partita. Ecco, speriamo di non vedere neanche questa volta l’effetto Mazzarri ora che Walter potrà andare in panchina…» . Ma cosa serve per fare meglio di questo Napoli? «Io mi aspetto una grossa prestazione da parte del Chelsea. E magari un po’ di fortuna, che soprattutto in coppa serve. Però te la devi sempre meritare. L’importante è fare bene per il club e per i tifosi, metterci l’orgoglio e la convinzione di poter cambiare la situazione. Il problema di quest’anno è che i risultati non ci hanno dato ragione. Alla fine, per disputare una buona stagione, quello che conta è solo vincere tante partite» . Ma vincere, stavolta, può non bastare.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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