Se lo chiamavano Rizzi-gol un motivo ci sarà stato. E 113 reti segnate tra Italia e Germania raccontano che Ruggiero Rizzitelli era ed è un esperto di gol.
Cavani non solo non segna ma non tira nemmeno più in porta. Cosa sta succedendo?
«Edinson è un grandissimo giocatore ma forse ha abituato troppo bene il Napoli e i tifosi azzurri. In fondo si tratta solo della prima fase di vero calo in tre anni. E non è certo una crisi. È capitato anche ai più grandi bomber avere periodi di astinenza ancora più lunghi di sette partite».
Ma la preoccupazione non è legata solo all’astinenza. Cavani la porta sembra non vederla proprio più. Non ci prova neppure.
«Per il suo modo di giocare è abituato ad aiutare la squadra, torna continuamente per coprire. In questo modo lo spreco di energia è notevolissimo. Normale che, in una fase di calo, dopo tanto gioco di sacrificio arriva meno pronto in zona gol. Ci prova di meno perché non è carico come nei momenti migliori. Senza dimenticare che la squadra adesso non lo sta aiutando come dovrebbe».
Colpa del gioco del Napoli?
«C’è un dato: il Napoli manca nei momenti delicati. Sei punti di distacco dalla Juventus potrebbero essere anche un margine recuperabile. Ma il Napoli deve iniziare ad avere la mentalità da grande squadra, saper gestire le partite ed ottimizzare le occasioni. Non si può creare sempre tantissimo per arrivare a rete in due o tre occasioni».
E gli avversari hanno preso le misure del Matador.
«Adesso tutti l’aspettano perché hanno capito che fermando lui e Hamsik il Napoli non sa segnare. Dove sono i gol di Pandev e Insigne?».
Allora è colpa di Mazzarri?
«Assolutamente no. Il tecnico azzurro anzi è l’allenatore che più a valorizzato Cavani e questo lo sa anche l’attaccante. L’ha esaltato non snaturandone le caratteristiche di generosità ma inserendolo nel suo concetto di squadra».
Come si esce fuori dalla crisi del gol?
«Il Napoli deve diventare più cinico, deve imparare a gestire le partite. Del resto l’ha detto spesso lo stesso Mazzarri. Per vincere il Napoli deve andare a 200 all’ora, giocare bene, creare tante occasioni. Lo scudetto lo vince la squadra che fa risultato con maggiore continuità. Ed allora è necessario anche vincere partite giocando non benissimo, ottimizzando le occasioni. Cavani, come il Napoli, se non gioca bene non segna».
Da un bomber all’altro. Cosa dire del record di Totti che ha raggiunto Nordahl a quota 225 in serie A?
«Da vent’anni ha la Roma sulle spalle, in un ambiente tremendo per le pressioni. È davvero un grandissimo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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