NAPOLI – Ipotesi e idee. Lo studio della formazione, il dosaggio delle forze e l’analisi della fatica: finora tutto perfetto. Promosse a pieni voti, le scelte di Rafa Benitez, e non per valutazioni soggettive, relative o da critici di questo o quel giocatore: sono i fatti che lo urlano in faccia al mondo. E anche bello chiaro e tondo: quattro partite ufficiali e quattro vittorie tra campionato e Champions. Il tutto, regalando spazio e minuti praticamente a tutti gli uomini a disposizione nella rosa (portieri e Fernandez a parte). L’impressione è che una mezza rivoluzione in stile-Atalanta potrebbe andare in scena mercoledì prossimo, quando al San Paolo arriverà il Sassuolo per il turno infrasettimanale di Serie A, ma in vista della partita di domenica con il Milan, delicatissima e fondamentale quanto e forse più di quella con il Borussia, per tutta una serie di motivi che riguardano soprattutto la maturità e la crescita, Rafa dovrà valutare le condizioni dei più affaticati e anche gli aspetti meno convincenti di un ciclo finora entusiasmante. Preallarme e allerta: in tutti i reparti.
LA DIFESA – E allora, la radiografia. E il gioco delle coppie: chi entra e chi esce; chi potrebbe uscire e lasciare il posto a chi ha giocato meno. Lasciando comunque segnali davvero positivi. Il caso di capitan Cannavaro è un po’ quello simbolo: lui, che del mal di turnover non aveva mai sofferto in tutta la sua carriera napoletana, ha collezionato già tre panchine e una sola partita appena. Giocata tra l’altro da titolare: con l’Atalanta. Poi, il vuoto: prima e dopo. Milano e il Milan, però, sono a passo, sono lì, è di certo Benitez valuta la sua candidatura dal primo minuto: del resto, l’esperimento con Albiol del turno precedente ha sortito effetti molto positivi. Brillanti, verrebbe da dire. A destra, dove Maggio con il Borussia ha macinato chilometri a velocità doppia e anche tripla in certi frangenti, portando a casa i segni della fatica, potrebbe trovare spazio anche Mesto. Giandomenico detto Giando, jolly milleusi con Mazzarri e con Rafa tornato a recitare esclusivamente da esterno destro. Arretrato: lui, che al Genoa ha ricoperto tutti i ruoli della fascia di appartenenza, tridente d’attacco compreso, con il tecnico spagnolo è tornato a fare il terzino. E anche bene. Duttilità e intelligenza tattica sono beni preziosi del suo bagaglio.
LA MEDIANA – Un altro cambio, un altro avvicendamento, potrebbe andare in scena a centrocampo: nello specifico, nella coppia dei mediani dinanzi alla difesa, dove Inler ha fatto il filotto con Bologna, Chievo, Svizzera, Atalanta e Borussia. Cinque partite dal 25 agosto: se dopo la giornata di riposo assoluto concessa oggi alla squadra Benitez riterrà che la fatica sarà smaltita, allora sarà riconfermato in coppia con Behrami, altrimenti spazio a Dzemaili. Che, tra l’altro, con l’Atalanta ha messo in piedi una prestazione convincente, impreziosita anche dal tocco di tacco che ha propiziato il raddoppio di Callejon.
L’ATTACCO – Le note più soavi, come era nelle aspettative già prima dell’inizio della stagione, le suonano quelli della filarmonica d’attacco: Insigne, Hamsik, Pandev e Higuain hanno finora dimostrato tutti di essere meritevoli di un posto da titolare. Fisso. Però dura è la legge del turnover e altrettanto lo è la stagione tra campionato e coppe varie. E allora, Pandev: che sabato con l’Atalanta è uscito dopo una sessantina di minuti e mercoledì è entrato nel finale. Lui, Goran, finora s’è alternato con Insigne (soprattutto) e una volta con Hamsik: domani, al ritorno in campo, Benitez valuterà sia la sua condizione sia quella di Lorenzo, super con il Borussia non soltanto per il gol, ma anche per il lavoro complessivo con tanto di ripiegamenti. Massacranti.
PAOLO CANNAVARO – Ancora una strana serata. Ancora un inizio in sordina: senza calcio vero, giocato da protagonista. Paolo Cannavaro, uno di quelli che nella stagione della prima Champions ha lasciato il segno, mercoledì ha guardato la partita con il Borussia dalla panchina: giornata difficile, c’è da scommetterci, però domenica c’è il Milan e lui si candida. Ancora una volta. Ovviamente, verrebbe da dire. Sabato con l’Atalanta al San Paolo ha giocato molto bene, sciorinando anche quella sicurezza tipica del giocatore di personalità, e in coppia con Albiol ha fatto faville: fresco e riposato come una rosa, il capitano potrebbe tornare in campo dal primo minuto già a San Siro. In una notte che, per l’economia del campionato, non vale certo meno della passerella di coppa con i tedeschi.
La stagione, comunque, è lunga e piena d’impegni: la sfida di Cannavaro è pronta a entrare nel vivo.
GORAN PANDEV – Lui, nella stagione precedente e in pieno sprint per la Champions, fece gol proprio a San Siro con il Milan: zampata da ex interista carica di soddisfazione e urlo tipo Munch. Goran Pandev, a Milano è di casa: tanti amici e tanti ricordi stupendi con Mou, e ora la voglia di tornare in squadra con il marchio da titolare dopo l’esclusione di mercoledì con il Borussia. Il re macedone, che ha giocato finora dal primo minuto con il Bologna e l’Atalanta, collezionando poi minuti sia con i tedeschi sia con il Chievo a Verona, soffre ovviamente come tutti i grandi a guardare, ma questo è proprio il bello e il brutto del Napoli di Rafa: dipende dai punti di vista della domenica. Del sabato o del mercoledì.
Chance per tutti, pochissimi intoccabili: e allora, dopo la panchina di coppa, parte la rincorsa per la nuova staffetta con Insigne. Milano, del resto, gli ha sempre portato fortuna
BLERIM DZEMAILI – Blerim Dzemaili freme di brutto. Ed è tutto normale, considerando la grinta, la voglia e l’orgoglio che da sempre lo animano. Dei tre svizzeri, è inutile nasconderlo, lui è quello che Benitez ha finora considerato alternativa: la sua unica presenza dal primo minuto, sabato con l’Atalanta al posto di Behrami, è lo specchio di una situazione ineluttabile. Come dati inconfutabili sono le presenze da titolare di Valon, 3 in campionato e una in Champions, e Inler, sempre presente fino a questo momento in partite ufficiali come soltanto Reina, Albiol e Higuain.
E allora, l’idea: dentro Dzemaili a Milano al posto di Inler. Un’idea che Rafa valuta e che valuterà ancora, soprattutto partendo dal presupposto della condizione e della fatica accumulata. Blerim, che con l’Atalanta ha anche griffato un raffinatissimo assist di tacco al Pipita, nel frattempo lavora. E scalpita.
La Redazione
G.D.
Fonte: Corriere dello Sport
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