Una rivoluzione, ma anche un ritorno al passato. Un cambio radicale nel calcio argentino, ma che finora ha più punti interrogativi che certezze. E’ stato infatti messo l’ok su quello che lo scomparso presidente dell’Afa, la federazione calcio locale, Julio Grondona voleva: un campionato unico, sull’esempio dei tornei europei, una formula che comunque in Argentina non è una novità. Ecco allora che è nata la nuova Primera che prenderà il posto di quello che prima erano Apertura e Clausura e che poi sono diventati Inicial e Final. Un torneo di andata e ritorno che prevede 30 squadre, anche se l’obiettivo, dichiarato è di arrivare al più presto a 20. Quando inizierà? Non si sa ancora, probabilmente agosto del 2015, per terminare nel luglio 2016. Una maratona che sarà anticipata da un altro torneo di transizione. Ma i problemi per il calcio argentino e la propria organizzazione, non riguardano solo la data di partenza, ma anche chi parteciperà. Alle attuali 20 squadre che attualmente compongono l’ennesimo torneo di transizione, chiamato Primera Division, si dorvranno aggiungere altre 10 formazioni promosse dalla B Nacional, anche questo un sistema che non è stato del tutto chiarito visto poi che non c’è ancora un giorno fissato per l’avvio della rivoluzione.
GRANDI CONTRO . Il progetto-sogno di Grondona, da molti definito anche solo come un capriccio, ha sempre avuto contro i grandi club per un paio di semplici motivi, il primo economico, non vogliono dividere i proventi televisivi con un numero così elevato di società, il secondo di opportunità, non si vede il motivo di dover affrontare piccole formazioni dell’interno del Paese (anche con tanti trasferimenti in più) il cui valore tecnico non raggiungerà mai un livello, per loro, accettabile. Ecco perché il sogno-progetto-capriccio dello scomparso Grondona ha, attualmente, come primo punto di arrivo la riduzione dalle 30 squadre previste alle 20, che poi sono quelle che fanno parte di quella che si può chiamare la serie A argentina.
SETTE GIORNI . Se per il momento si è arrivati a confermare, contro voglia, quello che era già stato stabilito con Grondona, le 30 squadre, per tutto il resto ci si è dati appuntamento alla prossima settimana, quando finalmente dovrebbero essere tolti tutti (o quasi) i punti interrogativi che ancora riempiono il progetto-rivoluzione. Ma la riunione di martedì, terminata a notte fonda, è stata aspra, con soprattutto Boca Jrs, River Plate e San Lorenzo che erano pronte a un… colpo di stato. «Ma non si è mai pensato di non giocare il campionato – ha detto Luis Segura, il presidente dell’Afa – è stata una sana discussione, approvata all’unanimità e seguiremo a discutere tutto ciò di cui ci sarà bisogno. Per la riduzione delle squadre io non ho parlato di 20 e nemmeno di quattro retrocessioni. Se però ci sarà il torneo di transizione nella prima m età dell’anno prossimo, nel 2015 non ci saranno retrocessioni».
Fonte: Corriere dello Sport
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