Prima il corteo. Poi le bombe carta, le molotov e gli scontri con le forze di polizia. Infine le cariche delle forze dell’ordine che hanno disperso la folla. Bollente serata d’autunno quella di lunedì 26 ottobre a Milano dove circa 200 persone hanno dato vita a una vera e propria rivolta per manifestare contro il Dpcm varato dal governo Conte, misure istituite per cercare di arginare i contagi da coronavirus.
Tutto è iniziato intorno alle 20.30 quando la folla ha iniziato a radunarsi in piazzale Loreto. Intorno alle 20.50 il corteo ha iniziato a muoversi lungo corso Buenos Aires. Il serpentone si è mosso prima per il quartiere di Porta Venezia, dove sono state lanciate due molotov: una in via Petrella e una in via Regina Giovanna. I manifestanti, armati di bombe carta e fumogeni, si sono poi diretti verso Piazza della Repubblica dove hanno preso a bottigliate due pattuglie della polizia locale.
Il corteo ha poi percorso via Fabio Filzi, dove sono state lanciate bottiglie di vetro e sassi contro alcuni palazzi. Non solo: alcuni manifestanti hanno assaltato un tram. Una volta in via Gioia i manifestanti hanno tentato di avvicinarsi al Palazzo della Regione e si sono verificati alcuni tafferugli con le forze dell’ordine. La polizia ha cercato di disperdere la folla con una carica e alcuni lacrimogeni. Per il momento non è chiaro se ci siano feriti, anche se si vocifera che un poliziotto abbia riportato qualche ferita. Successivamente le forze dell’ordine si sono mosse con tre mezzi blindati e hanno respinto i manifestanti verso la Stazione Centrale di Milano. In via Scarlatti sono state fermate due persone, si tratta di un uomo e una donna. Intorno alle 22.15 alcuni manifestanti (circa una trentina) hanno tentato di riprendere gli scontri, ma tutto è sfumato nel nulla. La situazione è tornata alla calma intorno alle 22.40.
Gli attivisti che sono scesi in piazza non hanno né simboli né bandiere di partito. Secondo quanto appreso da MilanoToday ci sarebbero esponenti del mondo ultras e dei centri sociali di Milano, ci sarebbero anche militanti di estrema destra e anarchici. La protesta è stata organizzata nella giornata di lunedì attraverso un fitto tam-tam sui social.
Diversi dehor di Corso Buenos Aires e di Porta Venezia sono rimasti danneggiati dal lancio di fumogeni e petardi. I manifestanti hanno rovesciato diversi cestini dell’immondizia in mezzo alla strada.
Fonte: milanotoday.it
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