Valon Behrami, il kosovaro che viene dalla Svizzera e che a tempo di record ha preso in mano il centrocampo del Napoli, un po’ ci scherza e un po’ parla tremendamente sul serio. «Quando le squadre si chiudono, noi facciamo fatica. Per noi certe difese blindate diventano più una trappola che un’occasione di far gol».
Il centrocampista col passaporto elvetico, quasi quasi rimpiange di non dover affrontare domani una delle dirette concorrenti alla lotta per lo scudetto ma solo il Pescara, ultimo in classifica. E svela le preoccupazioni di Mazzarri in queste ore: «Il nostro allenatore non fa che richiamare la nostra attenzione, per farci capire che quella col Pescara non è una partita facile. La squadra abbruzzese é è un tipo di squadra che al San Paolo si chiuderà e tenterà di ripartire».
La faccia felice di questo Napoli arriva tutta dai cantoni della Svizzera, anche se di svizzero hanno solo il passaporto: col Cagliari erano in campo tutti insieme. Cosa che non capita poi così spesso. In genere sono in tre per due posti. Sono costati trentatré milioni complessivamente, con Inler arrivato due estati fa che De Laurentiis con cui forma un asse di ferro anche fuori dal campo. Si aspettava la loro esplosione, si attendeva che sfondassero tutti e tre: Inler dopo un inizio stagione un po’ tentennante ha cominciato ad andare oltre quei passaggi ordinari, Dzemaili porta meno palla e brilla anche per essere assai meno sprecone di Gargano.
Un reparto divenuto assai dinamico, dove Dzemaili può giocare anche al fianco di Hamsik e che sfrutta le accelerazioni di Behrami. La struttura del centrocampo made in Svizzera è molto solida. Anche se col Pescara, salvo novità l’ex parmense scivolerà di nuovo in panchina, pronto a essere il primo cambio del centrocampo. Domani, al San Paolo, nella gara delle 12,30 c’è il ritorno di Cavani, la conferma di Insigne e il forfait di Pandev. Le ambizioni di una squadra si misurano anche nei punti raccolti contro avversari di fascia bassa, e il Napoli fino a oggi contro le piccole non ha mai perso il «vizietto» di lasciarsi un po’ andare (come con il Torino e l’Atalanta). Ed è cosa assai complicata quella di assicurarsi il risultato anche quando l’adrenalina non è a mille. È la storia degli azzurri in queste ultime stagioni: «Dopo la vittoria di Cagliari credevamo che ci avrebbe fatto i complimenti, invece alla ripresa degli allenamenti era molto arrabbiato per la prestazione nel secondo tempo».
Forse solo Behrami è rimasto sorpreso dall’accoglienza di Mazzarri. Quelli della vecchia guardia, con gli altri naturalizzati svizzeri Inler e Dzemaili in testa, sanno bene che per il tecnico azzurro c’è sempre e solo da lavorare per migliorare e migliorarsi. «Noi l’anti-Juve? E le altre dove le mettete? Ci sono anche Inter, Fiorentina e Lazio. Ed a fare la differenza in campionato sarà la continuità di rendimento». Behrami poi ammette che qualcosa invidia alla Juve capolista. «I bianconeri anche quando non giocano bene riescono a risolvere le partite con le giocate dei singoli: noi per stare al loro livello dobbiamo dare più del cento per cento».
Insomma, contro il Pescara servono i tre punti della maturità, al di là del risultato di questa sera nel derby della Mole tra Juve e Torino. «Ovvio che facciamo il tifo per i granata, ma noi come dice sempre il mister dobbiamo solo pensare a noi stessi». Un ultimo cenno sul futuro di Mazzarri. «Non lo so, ma quello che percepiamo è che sta dando il 100% per ottenere qualcosa di importante. Ci sentiamo sempre protetti da lui, quando abbiamo avuto settimane complicate, lui si è messo davanti a tutto e tutti per difenderci e farci stare tranquilli».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
