Le botte, poi gli spari. Il 3 maggio, a Tor di Quinto ”Gastone” avrebbe fatto fuoco, uccidendo il tifoso napoletano Ciro Esposito, dopo essere stato «sopraffatto». A confermarlo c’è un altro elemento fornito dai periti del Ris, nominati dal gip Giacomo Ebner: sul cappello di Ciro sono state isolate tracce di sangue anche di Daniele De Santis, «avvalorando così l’ipotesi che tra i due soggetti le distanze dovevano essere veramente assai ridotte e che De Santis perdeva sangue».
Una circostanza in linea con la ricostruzione della procura che, all’indomani dei fatti, aveva ipotizzato la rissa «per motivi calcistici». Tanto che i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio avevano iscritto sul registro degli indagati i nomi dello stesso Ciro Esposito, deceduto un mese dopo, oltre a quelli di Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti, rimasti feriti…
Fonte: IlMessaggero.it
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