Sembrava una partita in discesa, dopo il rigore trasformato da Cavani al 2′. Infatti, Cassani compie un’ingenuità colossale, colpendo il pallone di mano in area di rigore ed il Matador, a differenza di quanto avvenuto domenica sera contro l’Udinese, batte Sirigu, segnando il suo ventiseiesimo gol e raggiungendo Di Natale in testa alla classifica cannonieri. Il Napoli contiene abbastanza bene le sfuriate del Palermo, tranne qualche occasione nata su qualche pallone perso a centrocampo o frutto di episodi. Al 20′ il Palermo reclama un calcio di rigore per un fallo di mano di Campagnaro su tiro di Nocerino; la distanza tra i due sembrava troppo ravvicinata per assegnare il tiro dal dischetto. Il Napoli contiene, ma soffre perchè non riesce a ripartire, manca la velocità del Pocho Lavezzi. La difesa del Palermo lascia degli spazi, ma gli azzurri non li sfruttano; la compagine di Mazzarri si rende pericolosa solo nelle rare volte in cui i due esterni Maggio e Dossena riescono a spingere. Il terzino destro partenopeo può sfruttare anche i frequenti movimenti di Mascara e Hamsik in quel lato del campo, bravi a creare superiorità numerica. L’obiettivo di Delio Rossi è costringere il Napoli nella propria metà campo, giocando con grande intensità e valorizzando proprio i due esterni Cassani e Balzaretti. Al 37′, proprio su un cross di Cassani, si inserisce l’ex terzino sinistro della Juventus, approfitta dell’errore di Maggio, che si schiaccia troppo centralmente con la difesa schierata nell’effettuare la diagonale, e porta il Palermo sul pareggio con un bel diagonale deviato proprio da Maggio. La partita si accende, i rosanero sembrano credere nella rimonta e, come sostenuto da Delio Rossi, sperano nella qualificazione in Europa League. Pazienza spegne con un fallo la ripartenza rosanero, Delio Rossi reclama in maniera eccessivamente plateale la seconda ammonizione e l’espulsione e viene espulso dall’arbitro Damato. I rosanero chiudono nel finale il Napoli nella propria metà campo ed al 44′ vanno in rete con Migliaccio; l’arbitro aveva già fischiato un calcio di rigore per l’entrata di Campagnaro su Nocerino. Bovo realizza e così completa la rimonta contro un Napoli spaventato, bloccato e che nella gestione dell’incontro ha mostrato “mille paure”. Serve una bella svegliata generale da parte di Mazzarri, che faccia liberare dalle paure gli azzurri, che se ripartono con intelligenza, possono colpire il Palermo, spumeggiante in fase offensiva ma con tanti limiti in quella offensiva. Probabili gli inserimenti di Yebda e Zuniga, che entra già dal 1′ al posto di Maggio. Una nota di mercato: è presente allo Stadio “Renzo Barbera” il capo del reparto scouting del Manchester City.
Nella ripresa Mazzarri ci prova con i cambi, inserendo Yebda al posto di Pazienza, Zuniga per Maggio e Lucarelli per Hamsik. Il Napoli si affida troppo a lanci e cross per la testa di Lucarelli, che non producono mai occasioni importanti, salvo che al 73′ quando Sirigu anticipa Cavani. Il Palermo spreca tantissimo con Nocerino, Pastore ed Hernandez, che davanti a De Sanctis non riescono a chiudere il match. Le sconfitte di Lazio ed Udinese rendono la Pasqua meno amara; il Napoli resta a +5 sul quarto posto e a +6 sul quinto, a quattro partite dalla fine. Mazzarri, però, adesso ha il compito di guidare questa squadra in una situazione nuova in questo campionato, cioè dopo due sconfitte consecutive. Il crollo delle altre non deve far rilassare gli azzurri, che non possono più sbagliare. Poi c’è da riflettere sul futuro; oggi, ancora una volta, si è visto il grande deficit di pericolosità offensiva che determina l’assenza di Lavezzi. Altri pensieri emergono poi sulla difficoltà di questa compagine nel reggere il vantaggio; preoccupante l’immaturità con cui la banda Mazzarri si è fatta schiacciare dal Palermo nel finale della prima frazione di gioco. E’ evidente che la compagine partenopea sia in calo dal punto di vista atletico e mentale; questo era prevedibile, ma bisogna stare attenti.
Ciro Troise
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