Abbiamo assistito al rewind di Parma; a fine primo tempo avevamo raccontato di un Napoli spento ed abulico, nella ripresa abbiamo visto gli azzurri portarsi a -3 dal Milan con una vittoria sofferta ma importante. Proprio come al “Tardini”, è stato l’approccio mentale ad aver impressionato. Gli azzurri sono entrati in campo nella ripresa con la cattiveria che avevamo invocato e con la rabbia e la determinazione che l’intenso Mazzarri avrà trasmesso negli spogliatoi. Al 48′ Ariaudo ferma Lavezzi con una ingenua trattenuta, l’arbitro Damato assegna il calcio di rigore e Cavani trasforma, ritornando al gol dopo più di un mese. Il Napoli gestisce il vantaggio senza mai subire il Cagliari di Donadoni, che ha pensato tutta la gara principalmente a difendersi. Gli azzurri non chiudono la partita ed il Cagliari al 56′ passa in modo più fortuito che costruito. Su un cross di Perico Acquafresca vince un rimpallo con Cannavaro e supera De Sanctis, che paga anche un’indecisione nell’uscita. Il Napoli non si scompone, riparte all’assalto del Cagliari. Hamsik al 60′, autore di una prestazione certamente non esaltante fino a quel momento, inventa un assist straordinario per Cavani, che scavalca Agazzi con un pallonetto precisissimo. Gli azzurri non chiudono il match, colpiscono anche un palo con Mascara, entrato al 78′ al posto di Hamsik, alle prese con i crampi. Tanta sofferenza perchè, quando le partite non si mettono in cassaforte, c’è sempre l’ansia della sorpresa nel finale. Arriva il triplice fischio finale e Napoli può sognare, a tre punti dal Milan e ad uno dall’Inter. Le distanze sul quarto e sul quinto posto restano invariate: +3 sull’Udinese e +5 sulla Lazio. Senza calcoli e senza pressioni, gli azzurri possono arrivare lontano.
Ciro Troise
