Risultato finale- Lecce-Napoli 2-1: Brutta prestazione che condanna gli azzurri a soffrire ancora

Se si cercavano conferme sul calo fisico e mentale del Napoli, al “Via del Mare” si possono trovare tutte quelle che servono a sostegno di questa tesi. Il Napoli affronta la quarantottesima gara della stagione con la temperatura estiva del Salento e non riesce quasi mai ad alzare il ritmo. Il Lecce in fase difensiva stringe le distanze tra i reparti si schiera in maniera molto compatta con Giacomazzi che aiuta in copertura i due centrali, molto bravi ad aggredire Hamsik e Lavezzi quando si propongono per ricevere palla all’altezza della trequarti. Le occasioni di questo primo tempo soporifero sono degli sprazzi che spezzano il sonno dell’incontro del “Via del Mare”. L’occasione migliore capita sui piedi di Munari al 7′ che calcia a lato, sprecando un assist di Corvia, bravo e fortunato a vincere un duello con Aronica a centro area con l’aiuto di un rimpallo. Il Napoli si è fatto vedere al 6′ quando Cavani non ha avuto il coraggio di colpire Rosati al momento opportuno e ha perso tempo per calciare a rete. Al 14′ Hamsik è l’autore di una straordinaria apertura per Dossena, che con un cross preciso serve Cavani, il quale di testa spedisce il pallone verso la porta di Rosati. La traiettoria viene respinta da un difensore del Lecce con il braccio; l’assistente Cariolato non ravvisa nulla. Il guardalinee che ha agito nella metà campo d’attacco del Napoli nel primo tempo decreta anche un fuorigioco inesistente di Maggio al 26′ e al 32′ non ravvisa un netto fallo di mano di Fabiano che impedisce ad Hamsik di agganciare il pallone a pochi metri dall’area di rigore sugli sviluppi di un’azione di contropiede. Il Lecce nell’ultimo quarto d’ora attacca con un po’ di convinzione in più ed al 31′ si rende pericoloso con un tiro dal limite di Vives e poi al 44′ reclama un calcio di rigore, che sembra non esserci perchè Cannavaro ha le braccia troppo vicine al corpo per bloccare volontariamente il tiro di Corvia. La vittoria dell’Udinese al “Friuli” impone al Napoli di conquistare almeno un punto per l’accesso diretto alla Champions, però l’auspicio è di vedere maggiore intensità nel gioco degli azzurri nella ripresa anche per non perdere terreno nella corsa al secondo posto.

La ripresa comincia nel peggiore dei modi per il Napoli; infatti, al 48′ l’arbitro Valeri assegna un calcio di rigore al Lecce per un fallo di Campagnaro su Olivera, penalty che sembra non esserci perchè l’argentino colpisce il pallone. Il Napoli non trova la giusta reazione; sembra timida e spenta la manovra degli azzurri. L’unico spunto incisivo è quello di Lavezzi sulla fascia che al 54′ costringe Corvia alla doppia ammonizione e quindi all’espulsione. Mazzarri lancia un messaggio chiaro alla squadra, con gli ingressi di Zuniga e Mascara per Dossena e Yebda. Il colombiano al 65′ prova a colpire Rosati dalla distanza con una conclusione che finisce di poco sopra la traversa. Due minuti dopo arriva il gol di Mascara di testa su cross proprio di Zuniga; una rete che fa sognare la festa per l’accesso diretto alla Champions. Al 74′ Cavani commette un fallo di frustazione su Olivera al limite dell’area di rigore del Lecce, dimostrando il nervosismo di questa squadra; l’arbitro Valeri lo ammonisce per la seconda volta (la prima per proteste) e l’uruguagio salterà anche la sfida contro l’Inter. La partita sembra incanalarsi sul risultato di 1-1; all’85’ Mazzarri si copre inserendo Pazienza per Hamsik. All’88’ arriva, però, la brutta sorpresa per i supporters partenopei; Chevanton, indisturbato al limite dell’area, prova una grande conclusione di prima intenzione; il pallone colpisce la traversa e va in rete. L’assistente Cariolato non aveva assegnato il gol, ma l’arbitro Valeri, probabilmente su consiglio del quarto uomo Mazzoleni, attribuisce la rete al Lecce. Il Napoli nei cinque minuti di recupero prova a rendersi pericoloso, ma regna solo la confusione. La vittoria dell’Udinese costringe la banda Mazzarri a rinviare la festa. Bisogna ritrovare le energie e la lucidità per affrontare l’Inter senza Cavani domenica sera al San Paolo, abbandonando per una settimana le voci sul futuro di Mazzarri. Ci sarà un’emergenza in attacco, con la squalifica di Mascara, ammonito mentre era in diffida. Il calo fisico e mentale, a cui hanno contribuito anche i rumors, ha prodotto tre sconfitte nelle ultime quattro partite, serie interrotta solo dal successo in casa contro il Genoa. Al San Paolo ci sarà il pubblico delle grandi occasioni a sostenere gli azzurri.

Ciro Troise

Vesux

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