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Rissa di Mugnano: arrestati tre ultras del Giugliano. Entro oggi il presidente farà chiarezza sul destino della squadra

La risposta delle forze dell’ordine non si è fatta attendere. Tre ultrà del Giugliano, coinvolti domenica scorsa nell’aggressione ai danni di calciatori, dirigenti della Virtus Volla nonché di un commissario di campo, sono stati arrestati ieri dagli agenti del commissariato di Giugliano, diretti dal vicequestore Pasquale Trocino. Si tratta di Ferruccio Pezzurro, 34 anni, già gravato dal provvedimento di Daspo, Salvatore Ronco, 28 anni, e Luca Riccio, 23 anni, entrambi già noti alle forze di polizia, anche se per reati non legati alla sfera sportiva. I tre, che oggi saranno processati per direttissima presso il tribunale Napoli nord di Aversa, sono stati identificati grazie alle immagini televisive ma soprattutto dopo un’accurata perquisizione effettuata nelle loro abitazioni, da cui è scaturito anche il sequestro dell’abbigliamento indossato durante i violenti scontri di domenica. Nessuna conferma invece circa la comparsa di alcune pistole, che pure era stata denunciata – nelle concitatissime fasi del post gara – dai dirigenti della Virtus Volla. La tesi viene seccamente smentita sia dagli agenti della polizia sia dai carabinieri della Compagnia di Giugliano.
Sul fronte prettamente sportivo, intanto, la guerriglia andata in scena domenica potrebbe costar molto caro alla formazione presieduta da Salvatore Sestile. Ma indipendentemente dai provvedimenti che saranno adottati dagli organi di giustizia sportiva (penalizzazione, esclusione dal campionato o persino radiazione: giovedì sarà reso noto il provvedimento del giudice sportivo del Comitato regionale campano, Gaetano Annella; l’eventuale ricorso sarà esaminato dal presidente della Commissione disciplinare, Arturo Frojo) e da quelli già attuati in queste ultime ore dalle forze dell’ordine e dalla giustizia ordinaria, il patron del Giugliano lascia intendere di essere a un passo dal gettare la spugna. «Sono ancora scosso, non riesco a capacitarmi del perché sia accaduto tutto ciò – esordisce Sestile – Sicuramente mi farò da parte, questo non è il mio calcio». Dimissioni a un passo dalla ratifica, insomma, ma non si esclude il ritiro della squadra dal campionato. Entro oggi Sestile farà chiarezza sul destino della sua creatura, gestita da oltre 15 anni e traghettata dalla Seconda categoria al campionato d’Eccellenza, anche se la strada sembra ormai segnata. «Per ora non posso che ribadire tutta la mia solidarietà e quella della società che rappresento ai giocatori, ai dirigenti e all’intera città di Volla – aggiunge il patron del Giugliano – Non ci sono parole per definire l’accaduto».
Una guerriglia indegna, messa in atto da una quindicina di tifosi del Giugliano, armati di spranghe, sedie e quant’altro, e che ha causato il ferimento di tre persone: un magazziniere e un giocatore del Volla, Roman Alieyev, nonché il commissario di campo Bruno Brasiello. Scontri che, a quanto pare, non sarebbero stati anticipati da alcuna avvisaglia. «I rapporti con il Volla sono ottimi – tiene a chiarire Sestile – Né in campionato né in Coppa Italia si erano verificati episodi tali da far presagire eventuali vendette. Quel che è certo che si tratta di teppisti, questi non sono i tifosi del Giugliano. Come uomo di sport – conclude – mi sento offeso e umiliato. In questo calcio non mi identifico, sono letteralmente disgustato».

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