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Rinviato il big match con la Juve, ed è polemica

Il pallone trascinato nella bufera. Il maltempo, che si è abbattuto in città e nella sua provincia, ha portato all’annullamento e al rinvio della supersfida del San Paolo tra Napoli e Juventus, prevista per ieri sera alle 20,45. Ma le condizioni del terreno di gioco, in realtà, non c’entrano nulla: il campo di Fuorigrotta ha retto alla perfezione al temporale che si è abbattuto nelle prime ore del mattino. Ma la vera paura era che la zona dello stadio potesse divenire una trappola per sessantamila tifosi.
La decisione è arrivata a sorpresa, dopo un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato in tutta fretta dal prefetto di Napoli in mattinata (c’erano anche il sindaco De Magistris e per il Napoli il ds Bigon e il dirigente Cassano). Il prefetto De Martino, con un’ordinanza urgente verso le 12,30 – dopo aver anche sentito il parere del club azzurro – ha deciso per il rinvio, motivato da ragioni di ordine pubblico. Il timore era che forze dell’ordine, vigili del fuoco e volontari della Croce Rossa all’ora della gara – e in quelle precedenti – potessero essere impegnati a fronteggiare l’emergenza maltempo in altri quartieri di Napoli e nel suo popoloso hinterland.
Al San Paolo servivano almeno 800 agenti e il rischio era che non ce ne fossero: le forze dell’ordine avrebbero potuto offrire contingenti ridotti, mobilitate com’erano in interventi di ordine pubblico. La Prefettura, inoltre, aveva il problema di svuotare le strade di accesso allo stadio, alcune delle quali a rischio allagamento (come i sottopassi del San Paolo, chiusi da sabato sera). Infine, si è voluto evitare che si verificassero pericolosi intasamenti di auto e pullman. Inoltre, per i tifosi provenienti da fuori Napoli era pressochè impossibile raggiungere lo stadio, tra metropolitana intasata e strade di periferia allagate. Il sindaco Magistris ha parlato di «decisione saggia.
La Juve non l’ha presa bene. Nel quartier generale di Corso Vittorio Emanuele, la notizia è stata accolta con rabbia. La scelta del prefetto è una nube gonfia e nera che non convince il clan juventino.

«Guardate c’è il sole – dice ironicamente il direttore generale Giuseppe Marotta – Abbiamo preso atto di quanto recita l’ordinanza che rispettiamo. Nel vertice che c’è stato oggi ha partecipato anche il Napoli che credo abbia dato degli ulteriori elementi per fare un’analisi più ampia e arrivare a questa situazione».

Tirato il sasso, la Juve s’è seduta sulla sponda a osservare lo stagno appena increspato: il sospetto – mai platealmente pronunciato – è che il Napoli abbia premuto per il rinvio della gara. Tant’è che Marotta ha anche proposto di giocare a porte chiuse, pur di giocare ieri sera. Forse per questo chi ha visto il tecnico Conte lo ha descritto come un uomo infuriato. Ma il dg juventino mantiene l’aplomb:

«Avremmo preferito giocare perché eravamo in un periodo di forma eccellente».

Ma in casa bianconera sono indispettiti anche per altro:

«La Lega non sapeva nulla del rinvio – spiega ancora Marotta – è stata una telefonata di Bigon a informarci».

La Juve ha anche commissionato un dossier fotografico per dimostrare che lo stadio San Paolo non era impraticabile. E il presidente della Lega di serie A Beretta conferma polemica:

«Non sapevamo nulla del rinvio: l’abbiamo appreso dalla tv. Eppure siamo noi gli organizzatori del campionato».

Frase a cui replica l’assessore regionale Cosenza:

«E che c’entrano loro con la tutela dei cittadini?».

Il Napoli non replica. In casa azzurra la decisione è ben accolta dal presidente Aurelio De Laurentiis: «Condivido la decisione del prefetto, presa in un momento di forte criticità meteorologica. Peraltro i tragici eventi di Genova imponevano una attenzione particolare. Il calcio è uno spettacolo meraviglioso ma la realtà di questi giorni è un’altra ed è sicuramente prioritaria all’evento sportivo». Anche Walter Mazzarri commenta il rinvio: «Mi dispiace non aver giocato. Eravamo pronti a scendere in campo concentrati e carichi per dare una gioia ai nostri tifosi. Siamo coscienti però che le ragioni di sicurezza hanno la priorità assoluta».
Ma ora è sul terreno della data di recupero che si sposta la contesa: i bianconeri vorrebbero giocare già il 29 novembre, il Napoli preferisce il 15 dicembre. La Lega decide oggi.

 

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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