Come scrive l’edizione odierna de Il Mattino, è stato De Laurentiis ad accennare all’incontro di questa settimana con Sarri, in cui il Napoli proporrà il prolungamento e l’eliminazione della clausola. Il club azzurro ha la sensazione di avere in pugno il destino di Sarri. E non è una questione di contratto: De Laurentiis non vuole perderlo, è convinto che non esista allenatore più adatto per questa squadra di lui. Ed è convinto, al tempo stesso, che Sarri non pensi di voler andare via. Al di là di quello che succederà a maggio. Certo, è vero che uno come Giampaolo, l’allenatore della Sampdoria, è da tempo considerato come l’erede perfetto di Sarri, ma avendo tra le mani l’originale, De Laurentiis è convinto di poterlo convincere a firmare un nuovo contratto. Al tavolo, che il patron dice convocato per venerdì (o giovedì) a ridosso della gara con la Lazio, questa volta ci sarà anche Pellegrini, colui che si occupa delle trattative del tecnico. Ma qualcosa Sarri e De Laurentiis hanno già abbozzato nel corso del pranzo nel giorno del compleanno dell’allenatore: De Laurentiis ha incassato la volontà di Sarri di andare avanti nel progetto-Napoli. Il Napoli non ha realmente timore che qualcuno possa versare la clausola da 8 milioni inserita nel contratto (ce ne sta anche un’altra che consente al Napoli di liberarsi di Sarri versando 500mila euro), né pensa che dal 2 febbraio viva con la spada di Damocle del suo addio. La questione del nuovo contratto è come un nodo che finalmente è arrivato al suo pettine: Sarri guadagna troppo poco rispetto al resto della truppa dei tecnici di serie A. Meno di 1,5 milioni di euro, più o meno, per farsene una idea, di Mazzarri che si è appena seduto sulla panchina del Torino. Ed è evidente che ora De Laurentiis pensi a un nuovo contratto: senza più opzioni o clausole unilaterali che, non è un segreto, tanto non vanno a genio all’allenatore azzurro. Un contratto di almeno altri 2 anni rispetto a quello attuale (scaduta la clausola il 31 maggio, Sarri e il Napoli sarebbero automaticamente legati fino al 2020). Al tavolo del rinnovo, quando ci sarà (giovedì o venerdì o magari anche dopo) vorrà un altro tipo di rassicurazioni: ora è molto più forte sotto il profilo contrattuale rispetto al rinnovo del giugno del 2016. E questo avrà un suo peso non solo sulle richieste economiche e sui bonus, ma anche sulle pretese di ordine organizzativo e tecnico. Il mercato estivo del Napoli dipende quindi da Sarri: questa squadra, è chiaro, ha raggiunto il massimo. Per varcare l’asticella, servono altri tipi di investimenti. Che il tecnico vorrà stabilire in prima persona: vanno bene i giovani di prospettiva, ma non solo quelli. Ed è anche questa una delle quelle cose in cui si dovrà parlare.
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