La «sua» estate è un’incognita: un giro in spiaggia a Mondello, aspettando una telefonata, e poi tanta tv e tantissimi giornali. Novara è il passato ma il futuro di Leandro Rinaudo non è ipotizzabile neppure dall’interessato, che il mercato lo vivrà con il cellulare in mano, nell’attesa di una chiamata e di avere delucidazioni cu ciò che l’aspetterà: «Mi farebbe piacere restare a Napoli, ma è chiaro che ciò non dipende solo dalla mia volontà».
Saranno giorni apparentemente vuoti, da attraversare senza macerarsi nell’ansia: ma intanto Leandro Rinaudo, che a Napoli ha contato trentasette presenze in due anni («c’ero anche quando vincemmo 3-2 in casa della Juventus» ama ricordare), di rientro per fine prestito al Novara, con un altro anno di contratto in vita, sa bene come affrontarli. Per il momento, tra una chiacchierata e una confessione a radio Kiss Kiss, fa il papà, smanetta sul telecomando, aspetta gli Europei e poi cercherà di capire cosa gli riserverà il destino da centrale difensivo: «Io qui ho sempre svolto il mio lavoro con professionalità. E poi Napoli è sempre Napoli. Penso che quest’anno, senza l’impegno in Champions League, gli azzurri sarebbero arrivati tranquillamente tra le prime tre in classifica. Ma comunque la vittoria della Coppa Italia è stata una soddisfazione veramente grossa: ho fatto il tifo per i miei ex compagni e sono contento per loro. La società, poi, ha meritato questo trofeo: è un premio alla sua politica. Qui la crescita è garantita sempre, a prescindere dai calciatori che partono».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
