Antonio Conte, allenatore dell’Inter, parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Napoli. L’allenatore nerazzurro presenta così la sfida del Maradona, arrivando con un +11 sul Milan, attualmente secondo. D’altra parte, per la squadra di Gattuso è una sfida di vitale importanza in vista della corsa alla prossima Champions League, visto che c’è anche Atalanta-Juventus, dove Pirlo dovrà fare a meno di Cristiano Ronaldo. Ecco la diretta testuale della conferenza stampa.
Sulla partita – “Sarà un match impegnativo, ho sempre messo il Napoli tra le 2-3 candidate allo scudetto, come sapete. Conosco la rosa e hanno Gattuso che è un bravissimo allenatore. Ci aspetta una partita molto impegnativa”.
Sul gestire il vantaggio sul Milan – “Non è una questione di arrabbiarsi o meno, bisogna capire che mancano ancora dei punti per arrivare alla metà. Andremo a Napoli per cercare e ottenere la vittoria, come faranno loro, poi vedremo il risultato. Non possiamo fare calcoli, non conviene farlo. Diventerebbe deleterio”.
Sulle critiche all’Inter – “Il problema a prescindere sono io, ma l’importante è che non tocchino l’Inter”.
Sui rischi da non correre – “Si sta dando per scontato che lo scudetto sia già stato assegnato, e questo è un rischio da non correre, non bisogna cadere in questa trappola. Conosciamo i sacrifici fatti per arrivare fin qui, ma dobbiamo essere umili per sapere che manca ancora qualche step per coronare il sogno”.
Sul Napoli e Gattuso – “Il Napoli ha una delle rose più importanti in Serie A. All’inizio del campionato l’ho messa nella lista delle candidate per vincere lo scudetto. Gattuso sta facendo bene ed è un bravissimo allenatore, ma lo sappiamo tutti benissimo, me compreso, che l’allenatore è la persona più soggetta ad affrontare situazioni spiacevoli se mancano i risultati. Nemmeno per me è stato un anno facile. Se un calciatore mi chiede se fare o meno l’allenatore, gli dico che ci vuole passione, che ci deve far andare oltre i giudizi che siano giusti o meno. A volte anche quando fai risultato non sei nemmeno il più bravo”.
Sulle cose cambiate intorno a lui – “Sono stati solo i risultati”.
Sulla sfida Lukaku-Koulibaly – “Koulibaly lo considero tra i 2-3 più forti del mondo, lo volevo portare al Chelsea. Un top player che è anche cresciuto. E’ inutile che lo presenti a Lukaku, lo conosce. Anche lui è cresciuto tantissimo, sarà un bel duello, ma per metterlo in difficoltà insieme al reparto difensivo del Napoli servirà lavorare di squadra. Bisognerà trovare in partita le soluzioni provate”.
Sull’importanza della formazione tipo – “Credo che ogni squadra debba avere una propria identità, e gliela riesci a dare se insisti su un determinato sistema. Poi ci sono i principi, bisogna su quello puoi lavorare adattandoli ai vari sistemi. Lavorare su un sistema per i giocatori è più semplice, lo riconoscono e su quello puoi apportare delle modifiche nella fase di possesso e non possesso, ma una squadra la devi riconoscere. I principi possono invece essere inseriti in ogni sistema, ma più certezze hanno i calciatori e meno ci sono stravolgimenti”.
Su Perisic e Vidal – “Ivan è a disposizione, totalmente recuperato. Arturo sta lavorando a parte con Kolarov per smaltire l’edema che ha avuto. Kolarov ha un problema alla schiena, speriamo di averlo quanto prima”.
Su cos’è cambiato dalla sfida dell’andata – “Loro hanno qualità, ci sono momenti in cui metti in difficoltà l’avversario e viceversa. Hanno giocatori in grado di attaccare bene gli spazi, si conoscono e giocano insieme da tanti. Hanno anche aggiunto elementi importanti come Osimhen e Lozano, sono forti. Come lo sono loro, dovremo esserlo pure noi. C’è grande rispetto, ci giocheremo la partita, ma alla fine non conterà chi impensierirà più l’altra. In Coppa Italia noi avevamo dominato e loro hanno vinto 0-1 a San Siro. Alla fine è rimasto il trofeo, che hanno vinto loro”.
Termina la conferenza stampa
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