Sembra di vederlo, Simon Rozman, mentre risponde dalla Croazia a Tuttomercatoweb.com. Col sorriso a metà mentre scuote la testa, davanti a un foglio con dei nomi che cancella. “Abbiamo otto giocatori positivi al Covid, la notizia è stata confermata stamattina. E non potranno giocare col Napoli”. Sicché di necessità virtù, anche se la ricerca dell’impresa sarà ancor più complicata. “Siamo pronti ma… Così. In questa situazione. Abbiamo avuto ora solo due giorni per poterci allenare insieme e il fatto che in ben otto siano assenti complica le cose -dice l’allenatore del Rijeka-. Per i viaggi in Europa le regole sono diverse: qui in Croazia, dopo dieci giorni di isolamento puoi uscire. Con le gare UEFA no e allora dei ragazzi che hanno avuto test positivi sedici giorni fa e che hanno sempre carica virale, non potranno andare a Napoli”.
E come farete?
“Abbiamo solo quattordici giocatori in rosa, di fatto mancano tutta la mediana e gran parte della difesa. Domani porterò sull’aereo anche quattro ragazzi dalle giovfanili. Oggi alla seduta eravamo in pochi, poi tanti sono anche rientrati dalle Nazionali”.
Farete di necessità, una virtù.
“Proveremo a fare del nostro meglio ma anche in caso di circostanze positive, avremo pochissime chance. Però vogliamo sfruttarle: questa è la vita, adesso, e non possiamo farci niente. Solo adattarci”.
Far l’allenatore, adesso, è più complicato che mai.
“E’ difficile, anche per me. Non mi piace improvvisare, amo gli automatismi, lavorare sulle tattiche che proviamo ogni giorno. Sono undici mesi che lavoriamo ma ogni volta, ogni settimana è come ripartire. A volte ci alleniamo in otto giocatori: è strano, incredibile, è difficile anche per i tecnici”.
Come sta?
“Sono arrabbiato, triste. Sono a due giorni da una gara così importante e a riguardo sono impotente, non posso far niente. Devo solo improvvisare. Siamo in Europa con grandi squadre, dovrebbe essere una gioia per noi. Invece…”.
Mai direi mai, mister.
“Ma certo. Ci proveremo. Giocheremo al meglio delle nostre possibilità, non posso dire altro. Voglio far vedere al pubblico che possiamo e sappiamo gettare il cuore oltre l’ostacolo. E’ una promessa, è la mia filosofia di vita”.
Ai ragazzi che messaggio trasmette?
“Giorno dopo giorno ai ragazzi dico di giocare al 100% perché non sappiamo cosa succederà domani. Ogni giorno devi fare il meglio, sempre. Come uomo, come padre, come giocatore: dare tutto è una motivazione che vale sempre, anche e soprattutto adesso. Cogli l’attimo, i giocatori lo fanno, dannoi sempre il 100%.
In Italia lei e il suo Rijeka avete avuto giudizi più che positivi nonostante il ko dell’andata. Che impressione le ha fatto il Napoli?
“Sono pericolosi, saranno arrabbiati per l’ultimo ko. Hanno avuto dei risultati negativi, in Europa sono tre squadre con sei punti, figuriamoci se ci prenderanno sotto gamba. Non credo ci sottovaluteranno. Vogliamo essere competitivi, dobbiamo fare il massimo anche noi”.
Napoli come grande sfida, col San Paolo vuoto.
“E’ uno dei punti più alti, come prestigio della sfida, della mia carriera e sono triste per l’assenza dei tifosi. Peccato non ci siano, è un minus per noi vivere un’esperienza così senza sostenitori. Però prendiamola per quello che è, sappiamo della differenza di valori. La nostra squadra vale 15 milioni, il Napoli tante volte di più, sulla carta. Quella che ci aspetta è una grande sfida. Siamo giovani, forse inesperti, ma per me è anche bello”.
Che squadra è quella di Gattuso?
“Sono forti, veloci, in transizione, negli ultimi 30 giocano bene. Hanno giocatori tecnicamente fortissimi, guardo la Serie A con attenzione e sono dominanti in grandi parti delle sfide. Hanno avuto qualche risultato negativo ma sono spesso padroni del gioco, mi piace come Gattuso li fa giocare: pressione alta, è un team top, sarà una delle contendenti per vincere l’Europa League”.
A trentasette anni, con già due trofei in bacheca, che carriera aspetta Simon Rozman, tecnico del Rijeka?
“Voglio imparare, voglio far esperienza. Sono giovane, ma ho già trofei in Slovenia e in Croazia. Adesso sono in Europa League e posso capire e studiare da vicino altri modelli di gioco. Sono felice di esser qui, il club ha fiducia nel mio staff e col direttore Mance e con tutta la società c’è grande sinergia. Abbiamo costruito una squadra giovane, in questa estate abbiamo preso dei ragazzi importanti: abbiamo fatto un lavoro bello, vinto la Coppa, siamo in Europa con un budget inferiore rispetto alle altre. Sono giovane, devo fare esperienza ma sono contento di come sta a ndando la carriera”.
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