Gaetano Fedele, il procuratore di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, prova per un attimo a smussare le parole di Ruggiero Malagnini, l’avvocato dei due giocatori azzurri che giovedì aveva annunciato un’azione di risarcimento danni «per la squalifica del calcioscommesse». «La nostra è solo una idea, non abbiamo ancora deciso nulla anche perché prima ne vogliamo anche parlare con il Napoli». Il club azzurro è infatti rimasto sorpreso dalla decisione dei suoi tesserati di provedere a un ricorso, probabilmente al Tar del Lazio, senza esserne preventivamente informato. Fedele spiega: «Sono state fatte solo delle valutazioni tra Cannavaro, Grava e staff e il legale. Poi, ne valuteremo altre e decideremo come comportarci. Il nostro obiettivo è quello di modificare o cambiare le cose sbagliate. Cannavaro e Grava sono stati squalificati ingiustamente e cosa sarebbe successo se la società avesse acquistato altri calciatori e Cannavaro avesse perso il posto in squadra definitivamente? E se peggio ancora, a causa della squalifica, il Napoli non vincesse lo scudetto o andasse in Champions per un punto?».
Per Fedele è una questione di principio: «Non lo facciamo per soldi ma solo perché vogliamo che le sanzioni devono essere comminate solo all’ultimo grado del giudizio. Attraverso Paolo e Gianluca, vogliamo far capire quanto di sbagliato c’è. Il Consiglio di Stato ha più volte ribadito che quando sono invasi i diritti personali dei giocatori, è lecito ricorrere alla giustizia ordinaria».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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