Nei mercati nei quali l’offerta ( dei calciatori ) è di gran lunga superiore alla domanda ( delle società di calcio ) lo scontro di due o più club nel contendersi le prestazioni di un calciatore genera dinamiche di “loss-loss” , del tipo ” io perdo, tu perdi”.
Proviamo a decifrare il caso Inler. Il Napoli raggiunge l’accordo con l’Udinese, proprietaria del cartellino, e la Juventus qualche giorno dopo con il procuratore. Ci troviamo in una situazione di scontro Napoli – Juve dove chi vince..rischia di perdere. Perché?
Da un lato la Juventus se prende Inler è costretta a pagare di più quanto offre il Napoli e se vince la trattativa , perde comunque l’occasione di pagare il giocatore al suo giusto valore , investendo un surplus di risorse superiori rispetto al Napoli. Risorse che potrebbero essere investite in maniera ottimale individuando un giocatore con lo stesso valore di Inler a costi decisamente più bassi.
Dall’altro lato, potrebbero spuntarla gli azzurri forti dell’accordo con l’Udinese, ma con un surplus , di risorse in più rispetto all’offerta iniziale prospettata al calciatore, e si corre il rischio di trovare un giocatore non motivatissimo acquistato ad un costo più alto rispetto al suo valore.
Il costo deve misurare esattamente il valore del giocatore, altrimenti l’opportunità si trasforma in un limite.
Anche il Napoli, cosi come la Juve, se vince nella trattativa Inler, rischia di perdere perché paga un prezzo più alto rispetto al suo reale valore.
Siamo in una situazione di” loss-loss”( io perdo tu perdi) dove nessuno rischia di uscire vittorioso dal conflitto. In un mercato dove i concorrenti evitano situazioni conflittuali che generano “loss- loss”, i prezzi si abbassano e il mercato rispecchia il reale valore delle risorse contese (i calciatori) ed a nostro avviso è un passaggio obbligatorio in un mercato dove la domanda delle società di calcio è sovrastata dall’offerta dei calciatori. Occorre cosi uno scouting attento che conduca alla risorsa senza conflitti. Il conflitto ha un costo alto, e nella maggioranza dei casi vincere spesso significa perdere.
Il Napoli ha il dovere di evitare queste situazioni e deve guardare in due direzioni : aumentare il fatturato con le strategie aziendali dei top club da un lato, e dall’altro agire a monte come l’Udinese, maestra nelle tecniche di acquisto perché ha evitato situazioni di loss-loss nell’acquisto dei suoi gioielli abbattendo i costi di conflitto e contenendo quelli della ricerca.
Occorre evitare i costi di una gestione che “mangiano” gli investimenti . Bisogna creare patrimonio e rivalutarlo. Ricercare, trattenere, premiare, adeguarsi. E’ necessario patrimonializzare le spese per dare linfa e solidità al progetto tecnico. E’ l’unica strada percorribile in contesti che mutano costantemente e che premiano chi non solo chi sa vendere, ma chi sa anche acquistare.
La società sembra operare in questa direzione e non è mai facile vedere per i tifosi dove si è diretti senza la bussola, ma è importante essere consapevoli che la bussola ce l ‘ha chi di dovere, cioè la società, una società che agisce sul mercato con tecniche di acquisto orientate ad evitare situazioni di conflitto che generano costi altissimi e perdite.
Attendiamo notizie su Inler cosi per altri situazioni “aperte” di mercato. Ci aspettiamo un Napoli sempre più forte e che sappia rinforzarsi abbattendo i costi dei conflitti a monte. L’impressione è che la società si muova in questa lungimirante direzione per creare un Napoli sempre più forte sotto tutti i punti di vista. Ottimizzare le tecniche di acquisto non è solo un dovere ma è una straordinaria opportunità.
Alessandro Tullio e Gaetano Savastano del gruppo Amo Il Napoli Calcio :http://www.facebook.com/group.php?gid=118546978407
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