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Riceviamo e pubblichiamo: Lettera ai signori Inler e Criscito

 Cari signor Inler, Criscito e cosi via, il nostro messaggio è semplice e nello stesso chiaro : per vestire la maglia azzurra non dovete misurare tutto con i soldi : Giorni caldi non solo da un punto di vista climatico agitano le pagine del mercato disegnando tanti scenari diversi ricchi di possibilità che fanno da sfondo alle ansie ed ai sogni dei tifosi. I commenti si raccontano nei bar, per le strade e nel web, ormai luogo per eccellenza che raccoglie sogni e speranze mescolate ai perché ed alla conta numerica delle possibilità. Napoli è cosi e rispecchia esattamente lo stato d’animo dei suoi tifosi che amano raccontarsi ogni giorno nuovi scenari ricchi di colpi di scena. Incontri vicini e lontani, trattative aperte e non ancora chiuse, tra parametri zero ed accordi con le società ma non con i rispettivi calciatori e con procuratori abili nell’utilizzare l’arte del tempo come vuole la strategia di ogni trattativa, generano le domande.

Il Napoli che è stato lascia posto al Napoli che sarà.

Ci si domanda quale sarà il divenire di un futuro ormai alle porte di un ritiro che inizia tra meno di un mese. Siamo a metà strada tra la fine del campionato e l’inizio del prossimo ritiro. Le trattative si congelano e i dubbi prendono forma e quest’ultima si trasforma in una sostanza che regala giorni caldissimi. Il rumore di gran parte della stampa interpreta i silenzi ed i rinvii come segnali negativi di un calcio mercato che sembra decollare solo sui titoli in prima pagina.

Strumentalizzazioni e polemiche sono all’ordine del giorno e seminano nervosismo.

La realtà che viene raccontata sembra quella di calciatori che nonostante le società di appartenenza trovino l’accordo con il Napoli , non sono convinti nel vestire l’azzurro. Sono strategie di negoziazione o esiste realmente questo problema? E se cosi fosse, questo problema andrebbe risolto con i soldi, cioè offrendo di più? Siamo sicuri che i soldi possano sostituire la volontà e la motivazione nel vestire questa maglia come nel caso del signor Inler al quale ci permettiamo di dare un consiglio : non misuri tutto con i soldi perchè nella vita esiste ben altro e non sono 200000 euro in più o in meno a cambiare il corso della vita di chi guadagna milioni di euro. Noi non siamo per niente certi d’altro canto che tutto si possa misurare con il denaro perchè andiamo incontro ad un mondo dove la centralità del denaro è stata la causa di crisi economiche e sociali che oggi paghiamo a caro prezzo.

Esiste ben altro. La motivazione, la gioia, i brividi sulla pelle di un progetto come quello azzurro che ha proprio tutto per incantare ogni uomo che ha la fortuna di fare questo stupendo lavoro, cioè il calciatore, e ci sono valori che il denaro non può misurare , come ad esempio l’attesa e la passione di un intero popolo per la sua squadra. Ci sono valori che il denaro non è in grado di misurare perchè semplicemente non né possiede l’etica , valori come lo smisurato amore di milioni di tifosi che sono con il fiato sospeso e che in questi anni hanno visto crescere una creatura morta e rinata dai bassifondi della serie C1 fino a sfiorare il sogno di un tricolore e giocare la competizione più importante del mondo, la Champions leaugue. Cari signor Inler, Criscito e cosi via , il nostro messaggio è semplice e nello stesso chiaro : per vestire la maglia azzurra non dovete misurare tutto con i soldi. Il denaro non ha l’etica e non ha la necessaria nobiltà per misurare un sogno colorato della speranza di milioni di tifosi sparsi per il mondo. Noi vi aspettiamo, a patto che capiate in pieno cosa significhi sposare la nostra causa. Altrimenti non smetteremo di cercare chi per il mondo si faccia interprete di valori che vanno oltre il denaro e che diventino cosi la pietra angolare con la quale costruire un futuro che possa essere da traino per la generazione che sarà.

Ale Azzurrissimo e Gaetano Savastano del gruppo Amo il Napoli Calcio

 

 

 

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