E’ successo l’altra settimana nel corso di una gara valevole per il campionato di terza categoria napoletana girone A. si contendevano i tre punti il Kennedy ed il B. Fontanelle.
L’incontro, in programma il 6 marzo scorso è stato sospeso dal direttore di gara per una rissa scoppiata in campo. Dal successivo comunicato è emerso qualcosa che, a detta dei protagonisti, non si è mai verificato e che non giustifica affatto le pesantissime sanzioni comminate. Sconfitta a tavolino per entrambe le squadre, ammende di 300 euro a squadra per rissa ed ingiurie nei confronti dell’arbitro e squalifiche di ben 8 calciatori a squadra, e di tutti i dirigenti. La cosa che ha lasciato sconcertati i presenti, è stata la squalifica di un anno comminata all’allenatore del Kennedy, l’avvocato Armando Vigorito, che l’altro giorno indignato, ha rotto gli indugi e raccontato come sono andate realmente le cose. “Verso la meta’ del primo tempo sul risultato di 0-1 un mio dirigente in panchina teneva un comportamento poco sportivo nei confronti di un giocatore del Fontanelle – ammette Vigorito – che in seguito a un brutto fallo su un calciatore del Kennedy chiedeva con molta sportivita’ ai componenti della mia panchina il pronto intervento per soccorrere il mio calciatore. A questo punto il mio collaboratore preso dalla foga della gara, sradicava in malo modo il pallone dalle mani di questo avversario invitandolo, non troppo gentilmente a riprendere velocemente il gioco, ignorando a torto il gesto sportivo dell’avversario. A questo punto intervenivo io, rimproverando aspramente il mio dirigente urlandogli contro di tutto per il suo gesto antisportivo, tutto cio’ non serviva ad evitare l’aggressione dell’intera panchina ospite, che si riversava nell’area tecnica destinata agli uomini del Kennedy, innescando una rissa spaventosa . L’arbitro Giuseppe Carotenuto – continua Vigorito – si ritirava negli spogliatoi ritenendo la gara impossibile da portare avanti senza assolutamente essere aggredito o ingiuriato ma soprattutto senza guardare quello che stava accadendo in campo. Riportata la calma, con il sottoscritto a fare da paciere, ci si recava negli spogliatoi per parlare con il direttore di gara, il quale alla presenza di ben molti testimoni tra cui il sottoscritto, il dirigente del fontanelle Enzo Prudente, il capitano del Kennedy Antonio De Stefano ed il dirigente del Kennedy Pasquale Fernicola, affermava che non poteva assolutamente riprendere ad arbitrare, ma allo stesso modo nel referto avrebbe sottolineato che scoppiata la rissa abbandonava il campo senza poter annotare per la troppa confusione scatenatasi, i giocatori rei del fatto. Il risultato è stato un comunicato del tutto bugiardo, in cui tra l’altro si leggeva che addirittura il direttore di gara avrebbe espulso molti calciatori e che quindi la partita non è potuta andare avanti per raggiunto limite minimo di calciatori in campo. Assurdo. Invito tutti a leggere ciò che c’è scritto sul referto arbitrale (nessun ingiuria od aggressione all’arbitro) e ciò che invece risulta dal comunicato ufficiale (in cui si legge di ingiurie ed aggressione). Siamo professionisti prima ancora che sportivi, non possono infangare gratuitamente la nostra reputazione di persone perbene”. Chiaro ed esplicito il riferimento agli organi federali, dai quali, a questo punto si attende una risposta in merito.
Mario Setola
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