Riccardo Ferri, uno scudetto e due Coppa Uefa con l’Inter, 48 gare in Nazionale, giudica la difesa del Napoli, la sesta della serie A (con Lazio e Cagliari). «In generale è di buon livello, ma ci vorrebbe qualche ricambio di maggiore qualità», spiega il commentatore Mediaset.
Tra gare senza subire gol dopo averne incassati senza soste per 9 gare di fila: il Napoli ha ritrovato la solidità difensiva?
«Un reparto non va mai analizzato a parte. Se il Napoli ha avuto difficoltà difensive è perché non ha avuto gli equilibri giusti. Tutto dipende dall’atteggiamento dell’intera squadra: quando gli azzurri hanno giocato partite tatticamente attente ne ha beneficiato anche la retroguardia».
Erano evitabili gli alti e bassi tra coppa e campionato?
«L’errore del singolo può sempre capitare e ci sono state anche alcune disattenzioni evitabili con maggiore concentrazione. È ovvio che il dispendio fisico e mentale profuso in Champions ha avuto ricadute negative in campionato».
Campagnaro, Cannavaro e Aronica hanno forse giocato troppe gare?
«Sono tre buonissimi difensori e possono incappare in giornate storte. Cannavaro, poi, è il leader della difesa, è cresciuto moltissimo e mi fa piacere che lo accostino a me. Probabilmente anche loro, come l’intera squadra, hanno avuto difficoltà quando hanno pensato di affrontare con un pizzico di leggerezza squadre sulla carta meno forti del Napoli. Dico questo perché invece nelle partite di cartello il loro grande contributo non è mai mancato».
Grava e Britos possono rappresentare valide alternative?
«Assolutamente. Britos mi piaceva già nel Bologna e credo possa crescere molto nel Napoli. È un buon elemento, deve ancora trovare l’intesa totale con i suoi compagni. Il rientro di Grava è fondamentale: è come Puyol per il Barcellona, un elemento importante. Dopo un anno è tornato offendo un’ottima prova, non conta che abbia quasi 35 anni. Se conduci una vita sana e non hai subito gravi infortuni muscolari puoi giocare a lungo. Grava è un marcatore arcigno che può giocare sulla punta rapida e sul trequartista, è uno che ha fatto la storia recente del Napoli, è attaccato alla maglia. E’ insomma un tesoro da custodire».
Hanno invece sin qui deluso Fideleff e Fernandez.
«Però se fossi nel Napoli li aspetterei. Si tratta di due giovani interessanti, c’è bisogno di tempo e il Napoli, che è un club che investe nel futuro, non deve commettere l’errore di cederli subito».
Quindi il Napoli ha sbagliato a cedere Victor Ruiz?
«Lo dirà il tempo. In ogni caso i grandi club devono imparare a non avere fretta e a puntare sui giovani italiani, altrimenti il movimento non crescerà mai».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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