“Cavani? Io non l’avrei voluto vendere a un certo punto anche se mi davano 70 milioni per una questione di principio. Diamo ai nostri figli l’idea che con i soldi puoi comprare tutto, invece bisogna spiegare loro che tutto si può fare con la cultura, l’abnegazione, la quotidianità. Se non ci fosse stata quella maledetta clausola rescissoria, non l’avrei venduto. C’è una maleducazione dirompente nel mondo del calcio, io non ho mai pensato di contattare un regista o un attore che aveva un’esclusiva contrattuale con altre società. E’ normale che se io prendo Checco Zalone, che non conosceva nessuno, e gli do 20000 euro e il film produce 40 milioni di euro, dopo sarebbe immorale proporgli la stessa cifra. Con il sig. Cavani abbiamo dovuto adeguare il contratto ogni anno, io ci tengo sempre a recuperare il quinto anno quando sono giovani. Ho preso Cavani quando aveva appena compiuto ventitrè anni, ogni anno io gli dicevo: “E’ scaduto uno dei cinque anni” e, quando gli proponevo di allungare il contratto, lui mi diceva: “Dammi di più”. Su questo principio è stata messa la clausola rescissoria, come per Lavezzi che mi disse che voleva andare via. Io gli risposi: “Ma dove vuoi andare a Luglio, fra un mese inizia il campionato”. Se vedete, il Real Madrid, il Manchester City, il Chelsea non hanno pagato la clausola. Il calcio va riformato, lo dico con serenità. Altrimenti Sky, quando comprerà anche Mediaset Premium, dirà perchè devo spendere più di quanto pagavo. Zappia domani mi chiamerà e mi dirà: “Che dici in televisione?” Io penso che bisognerà cominciare a parlare”. Queste le parole di de Laurentiis in conferenza stampa.
Dai nostri inviati a Dimaro Ciro Troise e Gilberto D’Alessio
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