NAPOLI – Quel filo di depressione subentrato dopo il kappaò con l’Arsenal, si è trasformato subito in arcobaleno quando nel pomeriggio di ieri il sindaco De Magistris ed Aurelio De Laurentiis hanno annunciato che lo stadio nuovo si farà, lì dove sorge ora, ed anche in tempi più o meno brevi. E si troverà la formula giuridica per far sì che il club possa trarre il suo vantaggio dall’investimento, piuttosto corposo, ed il Comune ricevere altrettante garanzie di ritorno, non solo di immagine della città ma anche di sviluppo dell’intera area flegrea.
INTESA – Mai si erano trovati così vicini, il presidente del Napoli ed il Primo Cittadino. Un’intesa nata dalla stessa voglia di far decollare la città attraverso il calcio; gli stessi propositi, ovviamente senza intaccare i rispettivi interessi. Se si vuole, si può. Napoli ha bisogno di impulsi nuovi, di idee innovative, di una sterzata. E lo stadio nuovo potrebbe rappresentare uno dei punti su cui far leva. Esclusa quindi l’ipotesi estrema di costruire un impianto ex novo a Caserta, come paventato dal patron della Filmauro. Esclusa anche ogni possibile frizione tra ente pubblico e società privata, come temuto inizialmente. La fumata bianca è arrivata dopo circa due ore di colloquio tra le parti al secondo piano di Palazzo San Giacomo. Da un lato, il sindaco De Magistris, il vice Puppi, il capo di Gabinetto, Auricchio; dall’altro, De Laurentiis, l’amministratore delegato Chiavelli, il capo operativo, Formisano.
DE LAURENTIIS – «Sono molto contento – ha dichiarato il patron del Napoli – perchè finalmente abbiamo trovato una linea comune di dialogo tra pubblico e privato per costruire qualcosa di importante per questa città. Creeremo un tavolo permanente per la migliore soluzione possibile e la valorizzazione del San Paolo , che significa anche valorizzazione del territorio. Ci riuniremo quindi periodicamente per verificare tutti i problemi del San Paolo, eliminarli, e vedere quali sono le problematiche del futuro per non farci cogliere impreparati». E’ ovvio che uno stadio ex novo, e se fosse possibile anche inserirlo a patrimonio con una formula giuridica consentita, permetterebbe al Napoli di guardare anche al futuro sportivo con un’altra ottica. «Guardate all’Arsenal e ad altri club che sono riusciti ad avere uno stadio di proprietà….» , ha sottolineato De Laurentiis, lasciando intendere che la vera svolta del club sta proprio lì, nel poter disporre e sfruttare un impianto in proprio. Ed ha anche prospettato una delle soluzioni: «Si potrebbe anche creare in maniera prefabbricata un settore per volta e trasferirlo all’interno del San Paolo senza per quello intaccare l’attività sportiva. C’è poi un periodo da metà maggio a fine agosto in cui se si lavora anche nei giorni feriali sarebbe come triplicare i giorni di lavoro». De Laurentiis avrebbe fretta di entrare in azione. Dipendesse da lui, comincerebbe già da domani a rifare il San Paolo. Ma occorre rispettare certi tempi tecnici. E trovare anche la formula giusta: a) concessione in uso pluriennale; b) concessione dei diritti di superficie; c) vendita dell’immobile. Nonchè aggirare l’ostacolo della gara ad interesse pubblico.
PROPRIETA’ – Intanto esisterebbe già un termine prefissato, in linea di massima: la scadenza della convenzione d’uso del San Paolo che è fissata per giugno 2014. Entro quella data occorre prendere una decisione. «Ce la faremo – ha aggiunto De Laurentiis – C’è la piena volontà delle parti a trovare una soluzione. E sarà una soluzione innovativa, dovrà essere tale. Intanto posso annunciare che la casa del Napoli resterà il San Paolo. Puntiamo ad un diritto di proprietà da parte del club sia sullo stadio che sulle zone adiacenti in modo da intervenire su tutto e rendere gli impianti ai massimi livelli degli standard europei. Di sicuro lavoreremo nell’interesse della città. L’ipotesi-Caserta era solo una soluzione estrema e ringrazio gli amministratori di quella città per la loro disponibilità».
IL DOPO ARSENAL – Poi il presidente del Napoli ha parlato anche della sconfitta con l’Arsenal: «Ho dormito poco, non ho avuto modo di soffermarmi. Intanto c’è da dire che loro schieravano Ozil che per prenderlo si sono anche indebitati e noi non avevamo Higuain. E’ un girone che può riservare sorprese come una partita a poker». E su Roma-Napoli: «Aspetto notizie dal prefetto Pecoraro. Ma sono contrario a falsare il campionato. Possiamo giocarla anche prima a Napoli».
DE MAGISTRIS – Soddisfatto dell’incontro anche il sindaco di Napoli: «Ci siamo fissati un cronopragramma di incontri sul tema-stadio ed entro giugno contiamo di arrivare ad una decisione. Si tratterà di un intervento importante, non di maquillage, che interesserà anche le zone adiacenti l’impianto. Va rispettato l’investimento che verrà fatto da parte di De Laurentiis ma vanno rispettate anche le esigenze del Comune per cui troveremo di sicuro un punto d’intesa. Napoli ha bisogno di progettualità e di interventi innovativi. E prima della conclusione del mio mandato mi auguro di lasciare qualcosa di concreto a questa città, nel rispetto delle leggi». E da ieri, il primo cittadino ha avocato a se anche la delega allo sport dopo le dimissioni dell’ass. Tomasielli.
Fonte: Corriere dello Sport
La redazione
F.G.
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