La cassaforte azzurra è piena, grazie ai 142 milioni di utili messi da parte con oculatezza negli ultimi anni. Il Napoli di Aurelio De Laurentiis può dunque permettersi di guardare con più serenità al futuro, condividendo solo in parte le difficoltà economiche in cui si stanno invece dibattendo la maggior parte dei club della Serie A. Mai come in questo difficile periodo, in cui anche il calcio sta pagando un prezzo salatissimo all’emergenza finanziaria per la pandemia, nella sede di Castel Volturno hanno infatti almeno la possibilità di aggrapparsi alla consolante sicurezza dei conti in regola, che sono il frutto della gestione qualche volta addirittura troppo parsimoniosa delle stagioni precedenti. Ora che è arrivata la crisi, però, tornano più che mai utili i virtuosi e allo stesso tempo vituperati scudetti del bilancio: fiore all’occhiello della strategia presidenziale e tormento per una parte della tifoseria.
De Laurentiis è stato spesso criticato per aver anteposto la solidità economica alle ambizioni sportive del Napoli. Ma il patron è sempre andato avanti per la sua strada e adesso è più che mai convinto di aver fatto le mosse giuste, dato che senza il tesoretto accantonato negli esercizi precedenti la stabilità economica del club non potrebbe essere assicurata. Nell’eventualità non improbabile che dovesse essere necessario, invece, il numero uno azzurro sa di poter attingere alle ingenti riserve messe da parte negli anni scorsi. Si spiega così la relativa tranquillità (al di là della cassa integrazione per i dipendenti) con cui a Castel Volturno si stanno districando nell’emergenza, mentre la maggior parte delle altre società sono già costrette a compiere acrobazie per sistemare i conti.
Il Napoli sembra invece avere le idee molto chiare su come muoversi, a cominciare dalla questione spinosa del congelamento degli stipendi dei giocatori. De Laurentiis non ha preso iniziative e sta aspettando senza fretta di capire come si concluderà la stagione. Per ora il presidente ha solo rimandato il pagamento di aprile e in caso di ripresa a maggio proporrà alla squadra il taglio di una sola mensilità. Dovrebbe essere dunque evitato un altro braccio di ferro tra la società e gli azzurri, dopo il contenzioso (ancora irrisolto) tra le parti nato dall’ammutinamento del 5 novembre.
Ma è soprattutto sul mercato che il Napoli si è messo in una condizione di forza, grazie alle riserve economiche in cassa e alle cinque operazioni in entrata portate a termine a gennaio, muovendosi anche con un po’ di buona sorte in anticipo. Gli arrivi di Demme, Lobotka e Politano erano stati infatti ispirati dalle esigenze tecniche e contingenti di rimodellare in corsa la squadra, per renderla più funzionale alle idee di Gattuso. Altra storia per Petagna e Rrhamani, acquistati subito e lasciati rispettivamente in prestito a Spal e Verona. Due operazioni possibili proprio grazie alla grande liquidità.
Il Napoli si è portato avanti e potrà adesso affrontare con più serenità la prossima sessione di mercato, quando i soldi in circolazione saranno probabilmente ancora meno. De Laurentiis ha messo nel conto la cessione di Kalidou Koulibaly, ma avrà la possibilità di fissare il prezzo del difensore senegalese (che piace a Manchester United e Psg) senza farsi prendere per la gola. Con 142 milioni da parte si può.
Fonte: Repubblica.it
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