Le lodi di Sarri, ormai, si sprecano. L’attaccante è la chiave di volta di un 4-3-3 efficace. Qualche gol in meno (in campionato) ma il contributo è sempre stato prezioso. “È già in doppia cifra considerando tutte le competizioni, quindi non c’è problema se segna un po’ meno”, dice Sarri. Del resto, per l’allenatore Callejon è un bisogno irrinunciabile: 30 partite (su 30) in campionato; 2 (su 2) in Coppa Italia; 7 (su 8) in Europa League. Praticamente sempre in campo. Unico neo: non è riuscito a tornare in campo con la sua Spagna: nemmeno pre-comvocato, come toccato invece a Reina e Albiol. Quindi per lui l’Europeo obiettivamente si allontana. Ma il suo traguardo si chiama scudetto e poi potrà firmare il rinnovo biennale del contratto.
Il suo destino, del resto, è cambiato: in estate era considerato partente, adesso è un titolare inamovibile con l’obiettivo di chiudere in azzurro la carriera. Il feeling con città e tifosi è altissimo. Callejon proverà ad essere determinante domenica al Friuli contro l’Udinese, in un match complicato per la situazione relativa al ritorno dei nazionali. Ieri sono rientrati solo Chiriches e Hysaj. L’albanese ha rimediato una botta alla caviglia destra nell’amichevole contro l’Austria: per lui terapie e differenziato.
Le sue condizioni non preoccupano e già oggi proverà ad allenarsi in gruppo che nel pomeriggio ritroverà Hamsik, Mertens, Insigne, Jorginho, Grassi, El Kaddouri e forse Koulibaly, ieri impegnato con il Senegal che ha vinto in trasferta con il Niger. Ghoulam (in gol nel 3-3 con l’Etiopia) e Higuain saranno gli ultimi a rispondere presente all’appello: sono attesi domani a Castel Volturno e solo allora l’allenatore potrà verificare lo stato di forma dei suoi titolarissimi. Quello del padrone della fascia destra, invece, è al top dopo una settimana dedicata agli allenamenti. Sarri è soddisfatto. Perché Callejon logora soltanto chi non ce l’ha.
Fonte: Repubblica
