L’asticella degli obiettivi si è alzata sensibilmente. Il terzo posto è una credenziale di alto livello. Inler ha parlato apertamente di scudetto. De Laurentiis ringrazia, ma precisa: «Vuole il massimo e questo sicuramente è molto importante». Tra il dire e il fare però c’è di mezzo un campionato agguerrito: «Il risultato della scorsa stagione è frutto di un rendimento straordinario, ma anche dei demeriti delle dirette concorrenti. Avevo preventivato l’ingresso tra le prime cinque e abbiamo fatto addirittura meglio». L’obiettivo è riproporre il meccanismo favorevole: «Dico che mi piacerebbe ripetere lo stesso piazzamento, ma se dovesse arrivare il secondo posto o addirittura il primo, non ci tireremmo indietro ». Inter e Milan, insomma, devono stare attente: «Proveremo a rendergli la vita difficile. Sicuramente ci temono. Comunque se non dovessimo riuscirci, non sarebbe un fallimento. La Champions è una tappa di crescita decisiva». Da affrontare con puntelli di rilievo. Donadel e Fernandez lo sono senz’altro. Il centrocampista ex viola è scafato. Ha esperienza e un profilo basso: «Mi considerano sempre una riserva – spiega il 28enne di Conegliano che ha scelto il numero 44 – poi gioco trenta partite. Napoli è una grande sfida, è la squadra più forte in cui io sia mai stato e non posso nascondermi». Quando era giovane, era soprannominato Maradonadel: «Calciavo bene le punizioni. Era uno scherzo. Qui, c’è qualcuno che le tira sicuramente meglio». Fernandez preferisce il colpo di testa: «È una delle mie specialità – spiega l’argentino che vestirà il 21 – mi piace spingermi in avanti. Sono un difensore centrale, posso adattarmi anche a destra. Il mio modello è sicuramente Paolo Cannavaro. Può insegnarmi tanto. Mi ha ospitato nei giorni scorsi a casa sua e mi sta aiutando nell’inserimento assieme a Sosa. La Champions League mi intriga, ho già disputato la Coppa Libertadores». Il reparto arretrato e la mediana, insomma, sono abbastanza completi. L’attacco, invece, va ancora limato nei dettagli. Una novità c’è. Mercoledì sera telefonata tra De Laurentiis e Cristiano Lucarelli. Accordo trovato in un secondo: «Firmerò in bianco – dice il bomber a radio Marte – non vedo l’ora di cominciare l’avventura ». Stamattina verrà definito il contratto, poi raggiungerà Dimaro: «È una grande persona – spiega il presidente che invece ha contestato duramente l’attacco dell’Ussi, dell’Ordine dei giornalisti e dell’Assostampa leggendo a sua volta un comunicato – e farà ancora parte del nostro gruppo». Ma le sorprese non sono finite: «Se parte qualcuno, sicuramente non ci faremo trovare impreparati ». Il pensiero corre immediatamente a Lavezzi. Se qualcuno paga 32 milioni (potrebbe essere interessato pure il Malaga), il Pocho può andare via e allora ci sarebbe la caccia al sostituto: Vucinic o il sogno Sanchez se non firma per il Barcellona. «Ma non dimentichiamo la finestra di gennaio». Capitolo abbonamenti. Un sms (ricevuto dal patron) può cambiare tutto. La Roma sta studiando la possibilità di un abbonamento senza Tessera. E questo può cambiare tutto. Al momento, infatti, la legge prevede questo e il Napoli si è adeguato. Lo slogan è “smaterializzazione del titolo”. L’abbonamento sarà caricato sulla Club Azzurro Card, poi al tifoso verrà consegnato un tagliando nominativo per individuare settore e posto assegnato. Prezzi – invariati per due stagioni – più alti (le curve passano da 240 a 280 euro, con un aumento del 17%). Prelazione fino al primo agosto, ma la vendita sarà già aperta a tutti: l’obiettivo è superare di gran lunga le 12 mila tessere dello scorso campionato.
La Redazione
G.D.
Fonte: La Repubblica
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