IL POCHO non dribbla i magistrati e resta davanti pubblici ministeri il tempo di una partita di calcio: novanta minuti più tre di recupero. Tanto è durata l’audizione dell’attaccante argentino del Napoli Ezequiel Lavezzi davanti ai pm Sergio Amato ed Enrica Parascandolo che indagano sul riciclaggio in alcuni locali del lungomare. Il calciatore è stato sentito come teste nel capitolo dell’inchiesta che riguarda dell’imprenditore Marco Iorio, in carcere dal 30 giugno, considerato il protagonista centrale dell’indagine. Un episodio in particolare ha indotto gli inquirenti a convocare il Pocho: durante le perquisizioni successive agli arresti giugno, gli investigatori della Dia avevano sequestrato gli astucci vuoti di undici orologi di grande valore. L’ex boss di Secondigliano oggi pentito, Salvatore Lo Russo, ha detto di aver chiesto a Iorio di custodire gli orologi. Un altro testimone sentito dai magistrati ha detto invece che quegli oggetti erano di Lavezzi, legato da rapporti di amicizia con Marco Iorio. «Mi era stato presentato da altri calciatori che frequentavano il suo locale», ha spiegato l’attaccante, sottolineando di aver stretto amicizia con l’imprenditore quando i suoi familiari sono rientrati in Argentina e lui si è ritrovato di fatto solo in città. Sull’episodio degli orologi Il Pocho ha fornito la sua versione dei fatti che adesso passa al vaglio dei pm anche alla luce dell’attendibilità complessiva della collaborazione con Lo Russo. Camicia scura fuori dai pantaloni e sbottonata, jeans, capelli corti, Lavezzi è arrivato a Palazzo di Giustizia intorno alle 9.30. La sua auto è entrata nel garage sotterraneo del palazzo della Procura, poi gli agenti del commissariato lo hanno accompagnato al decimo piano dove si è svolta l’audizione. Il verbale è stato aperto alle 10.30 e si è chiuso alle 12.03. Lavezzi è uscito frettolosamente mentre qualche curioso presente casualmente sul piano tentava di fotografarlo. Lavezzi ha lasciato agevolmente il Centro direzionale ha avuto più difficoltà a raggiungere Castel Volturno dove era atteso per l’allenamento: il suo Suv ha bucato una ruota, il Pocho ha chiesto soccorso a personale della società. «L’ho visto sereno — ha commentato in serata il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis — e gli ho anche suggerito di diffidare di certe amicizie, perché dietro la cortesia può nascondersi qualcos’altro ». L’indagine (nella quale è indagato per favoreggiamento anche l’ex capo della squadra mobile di Napoli Vittorio Pisani) intanto prosegue A metà mese, quasi certamente dopo la partita Manchester City-Napoli di Champions, sarà sentito l’altro calciatore citato come teste dai pm Amato e Parascandolo, l’attaccante Mario Balotelli, attualmente in forza al club britannico, che dovrà essere ascoltato su un’altra vicenda: il tour a Scampia del giugno 2010, dove fu accompagnato proprio da Iorio.
Fonte: Repubblica
La Redazione
D.G.
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