L’EUFORIA è stata di breve durata e si è consumata nella tiepida notte di Lisbona, dove il Napoli ha scritto una delle pagine più prestigiose della sua storia recente. Passare il turno era di per sé un traguardo importante, alla terza partecipazione degli azzurri alla fase a gironi della Champions. Ma la squadra di Sarri non si è accontentata di volare agli ottavi ed è riuscita a impreziosire la sua impresa con il valore aggiunto del primo posto: che ha ulteriormente accresciuto la autostima dei giocatori. “Il nostro calcio ci porterà lontano e abbiamo dimostrato una enorme personalità. Ora vorrei affrontare una formazione spagnola oppure i miei ex compagni del Bayern Monaco”, ha gonfiato il petto Pepe Reina, proiettandosi verso il sorteggio di lunedì al Grimaldi Forum di Montecarlo. “Questo gruppo può raggiungere dei grandi traguardi in Italia e all’estero, anche se abbiamo molti giovani”, gli ha fatto eco Dries Mertens, il mattatore della trionfale trasferta portoghese. Carico pure Albiol. “Adesso sotto con il campionato: abbiamo i mezzi per vincere le ultime tre partite che mancano alla fine dell’anno”. Parole condivise dal suo amico e connazionale Callejòn, autore del primo gol contro il Benfica. “È un bel momento, per noi: ci divertiamo e arrivano i risultati, anche in Europa. Siamo ansiosi di conoscere il nome del nostro prossimo avversario”. Unanime il desiderio – anche se espresso sotto voce – di trovare immediatamente una big: a riprova della fiducia che sta crescendo a dismisura all’interno dello spogliatoio. Ma Sarri ha fiutato il pericolo e non ha perso tempo per correre ai ripari, riportando tutti sulla terra. “Anche stavolta abbiamo subito una rete assurda, a conferma del fatto che non siamo ancora una squadra matura. La sfida di domenica a Cagliari sarà la più dura e rappresenta per il Napoli un altro esame: guai se ci sarà un calo di tensione…”, si è saggiamente raccomandato l’allenatore, concedendo ai suoi giocatori come unico premio il pomeriggio libero. Già durante il lungo volo di ritorno dal Portogallo, però, gli azzurri hanno dimostrato di avere smaltito la sbornia. Niente eccessi, euforia sotto controllo. Stanno crescendo pure la maturità del gruppo e dell’ambiente. Appena un centinaio i tifosi in attesa a Capodichino, per accogliere i reduci da Lisbona. Hamsik s’è incaricato di voltare pagina. “È bellissimo arrivare tra le prime sedici, adesso però scordiamoci la Champions e pensiamo al campionato”. Cagliari è già dietro l’angolo.
Fonte: repubblica.it
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